Genova. “Il problema non è stata la revoca del mio incarico, ma i tempi nei quali mi è stata comunicata”. Roberto Ferrazza è l’ex presidente della commissione del Mit incaricata di verificare la stabilità di ponte Morandi, “silurato” dal ministero dopo l’emersione di un suo diretto coinvolgimento nello studio che evidenziò, ma non abbastanza, le criticità del viadotto.
Ferrazza è uscito dal palazzo della Regione dove ha avuto un incontro con gli amministratori. “Auguro migliori occasioni di lavoro ai nuovi componenti della commissione – afferma l’architetto – affinché compia il proprio lavoro al meglio e mi auguro che emerga al più presto una verità tecnica su un episodio che ha portato alla morte di 43 persone”.
Sulla revoca del suo incarico dice: “Non pesa la revoca, ma la tragicità degli eventi che lascia un segno importante, la revoca in sè è stata adottata anche con parole di riconoscimento da parte del ministro”. Poi specifica: “Se mi chiedete se me l’aspettavo, sapevo che la cosa era in itinere, il problema non era se ma il quando, perché tra le comunicazioni per le vie brevi e la lettera ufficiale è passato un giorno, e io in quel giorno volevo sapere se avevo ancora facoltà di presidente della commissione ispettiva visto che dovevo prendere delle decisioni, poi ho saputo che da quel momento è cessato il mio ruolo da commissario mentre prosegue quello da provveditore alle opere pubbliche”.
Oltre alla revoca dell’incarico da presidente a Ferrazza, nei giorni scorsi ci sono state anche le dimissioni di Antonio Brenich, docente di ingegneria, anche lui coinvolto nello studio sugli stralli.