Genova. In relazione al crollo di ponte Morandi a Genova, Anac – l’authority anticorruzione nazionale guidata da Raffaele Cantone – ha chiesto ad Autostrade per l’Italia l’invio degli atti predisposti e necessari per la manutenzione del viadotto approvati dal consiglio – e quindi progetto, capitolati tecnici, bando.
Inoltre ha chiesto eventuali pareri richiesti al concedente, ossia il ministero delle Infrastrutture. Gli accertamenti relativi al viadotto, specifica Anac, rientrano in una più generale questione di disparità tra investimenti programmati e realizzati.
Nella richiesta di Raffaele Cantone, come anticipato in un’intervista alla Stampa, si fa riferimento all’ultima relazione pubblicata sul sito del Mit sulla “Attività sul settore autostradale in concessione” del 2016, da cui emerge una mancata attuazione di interventi sulla A10-A7-A12 pari a 72,89%. Il piano pero’ include i lavori per la Gronda mai partiti.
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L’autorità anticorruzione ha avviato un’istruttoria sull’attuazione degli interventi previsti dalla concessione autostradale e quindi anche sulla manutenzione. In quest’ambito ha chiesto ad Autostrade per l’Italia di inviare tabelle aggiornate alla data attuale sulle manutenzioni effettuate, riportando i singoli interventi, le autorizzazioni ricevute, il confronto con il Piano economico e finanziario, nonché una relazione dettagliata sulle attività poste in essere derivanti dagli obblighi concessori.
Nello specifico dai dati si evince che dei 280 milioni totali previsti dal Pef ne sono stati spesi solo 76 (il 27,11% del totale), all’appello mancano quindi 204 milioni. L’Anac ha quindi aperto una istruttoria per avere da Autostrade maggiori chiarimenti circa questa mancata attuazione di interventi.