Voce grossa

Crollo ponte Morandi, la protesta degli imprenditori: “La magistratura faccia presto, riaprite via Perlasca”

L'istanza portata da alcune aziende sulla sponda sinistra del Polcevera durante una riunione per discutere dei moduli di segnalazione danni

torrente sturla vegetazione e vipera

Genova. Avrebbe dovuto essere una riunione tecnica, per spiegare alle imprese colpite dal crollo di ponte Morandi come compilare il modulo AE – disponibile da ieri – per segnalare l’ammontare dei danni subiti a causa del disastro. Ma quella nella “sala della trasparenza” in piazza De Ferrari si è trasformata in una seduta collettiva di sfogo su quello che potrebbe essere fatto per “evitare di farci subire altri danni”, dice il titolare di un’azienda al limite della “zona rossa”.

Tra le rimostranze che hanno fatto più rumore quelle di alcuni titolari di aziende che chiedono la riapertura di via Perlasca, il tratto di lungoargine Polcevera che passava a fianco all’isola ecologica Amiu. Secondo gli imprenditori, che però hanno preferito restare anonimi nella loro denuncia, la strada potrebbe tornare velocemente a disposizione della vallata, collegandola da nord a sud. “Ma ci hanno detto che non possono sgomberarla per via delle indagini della magistratura – afferma il referente di una ditta di macchinari per la distribuzione automatica di alimenti – io però non vedo mai nessuno, va bene repertare ma ciò avvenga con rapidità, altrimenti tutto quello che c’è a monte della cesura su via Perlasca morirà”. Al momento, come mostra l’imprenditore armato di video ripreso con il suo telefonino, il troncone di ponte è molto lontano da quella arteria stradale. “I problemi di traffico con cui stiamo facendo i conti – prosegue – sono solo un assaggio di quello che accadrà a partire da lunedì”.

Abbiamo chiesto a Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova, presente alla riunione per rispondere alle domande dei partecipanti, se queste istanze saranno prese in considerazione. Ci ha spiegato che il problema non riguarda solo le indagini della procura di Genova, ma anche lo stato di grave danneggiamento della stessa via Perlasca, sfondata per diversi metri dalle macerie.

Secondo un’analisi di Confindustria il crollo di parte del Ponte Morandi del 14 agosto scorso e le conseguenze, dirette e indirette, sulle imprese ubicate sulla sponda destra del torrente Polcevera, in corrispondenza del troncone ovest del ponte e in una zona integralmente destinata ad attività produttive, riguardano un centinaio di aziende di grande, media, piccola e micro dimensione. Si stima che, nel complesso, gli occupati in tali aziende superino le 3 mila unità, mentre le aziende ricomprese, in tutto o in parte, all’interno della cosiddetta “zona rossa” siano una ventina, per circa 400 occupati direttamente destinati ad attività lavorative nell’area. Della zona rossa, però, fanno parte anche alcune aziende sulla sponda sinistra del Polcevera, quelle lungo appunto via Perlasca.

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