Genova. “Siamo partecipi della tragedia, del lutto che ha colpito Genova ma questa può essere anche un’occasione per ripensare la qualità di questa città, coniugando le grandi esigenze che ci sono, a partire dalla mobilità e dalle attività produttive, con la condizione delle persone, con i problemi di emergenza ma soprattutto quelli di prospettiva”. Lo ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso a Genova per incontrare il commissario per l’emergenza Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci per parlare della situazione della città, dei lavoratori e delle imprese a due settimane dal crollo di ponte Morandi.
“Questo è un Paese che ha un grande bisogno di una vera manutenzione, manutenzione delle sue opere, manutenzione del suo territorio, manutenzione della qualità della vita e quindi ha un grande bisogno di investimenti – ha detto Camusso – Invece continuiamo a vedere che la quota di investimenti pubblici e privati, che era crollata negli anni scorsi, continua ad essere troppo bassa e continua molto spesso a venir messa in discussione. Non si può immaginare un Paese sicuro se non c’è un continuo investimento”.
Secondo il segretario della Cgil i problemi legati alla viabilità dopo il crollo del ponte possono creare una pericolosa “tendenza alla delocalizzazione delle attività produttive di Genova. Questo tema è straordinariamente urgente perché questa tragedia non può determinare un’ulteriore tragedia che è la perdita di occupazione e di attività produttive. Servono anche strumenti di emergenza perché c’è chi ha già perso il lavoro, basta pensare alle tante piccole attività che erano dentro alla zona rossa e che non possono essere più espletate. Quindi c’è anche un problema di ammortizzatori e di risposte che vanno date alle imprese e ai lavoratori dal punto di vista del sostegno al reddito e della prospettiva ma poi bisogna porsi oggi anche il tema che le attività produttive di Genova non possono essere perse”.