#sischerza

Centro storico, un’ordinanza vieta puzzette, dita nel naso e parolacce. Ma è uno scherzo

Ignoti gli autori dei manifesti che stanno tappezzando i muri dei vicoli

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Genova. Dita nel naso, puzzette o orride borsine da supermercato mentre girate nel centro storico tra piazza Cavour, stazione Marittima e piazza Sarzano (…o Sarzana)? Attenzione perché potreste essere sanzionati con una multa tra i 200 e i 2000 euro e addirittura con la revoca della residenza.

Questo, almeno, si legge su un manifesto con tanto di logo del Comune di Genova, evidentemente un fake, uno scherzo, e che però a una prima e veloce occhiata potrebbe sembrare originale, verissimo, in tuttoe per tutto, anche – e non se ne abbiano a male gli assessori della giunta Bucci – pensando alla piega che stanno prendendo le politiche anti-degrado nei vicoli (da quelle anti-alcol ai daspo urbani alle ordinanze contro l’apertura di attività come call center, kebab e money transfer)

Sul manifesto, di cui sono comparse varie copie (abusive) sui muri di tutto il centro storico, c’è scritto che cosa non si deve assolutamente fare in tema di “disposizione in materia di igiene urbana e tutela del decoro del territorio”.

Cosa c’è scritto. Viene, nella fattispecie, ordinato il divieto assoluto dalle 9 alle 19 nella zona compresa tra la Stazione marittima, piazza Cavour e piazza Sarzana (sic) di 1) circolazione con orride borsine da supemercato o simili, che induce l’immagine di città disordinata. In loro vece si disponde l’utilizzo di eleganti borse monocrome, color écru messa a disposizione dallo sponsor ufficiale e in distribuzione gratuita telefonando al n 0106677880 o inviando una mail al gabinetto del sindaco 2) l’emissione e diffusione di “rumori e odori fastidiosi e molesti quali flatulenze e eruttaziono, nonché ogni atto sconsiderato di esplorazione nasale digitale”. 3) la profusione di linguaggi che, per oscenità del contenuto o per implicita cacofonia fonetica, possano risultare molesti all’udito dei visitatori. Sono da intendersi proibite quindi ingiurie, bestemmie, dialetti e lingue nazionali di paesi non comunitari.

Si legge anche che “apposite pattuglie della polizia locale munite di bodycam vigileranno sul rispetto dell’ordinanza”.

Ignoti, per ora, gli autori dello scherzo. Il cui obbiettivo potrebbe essere – oltre a prendere in giro le reali ordinanze anti-degrado – quello di creare un effetto call-bombing e mail-bombing ai numeri e all’indirizzo email presente sul manifesto. Numero e mail realmente esistenti.

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