Genova. “Ho deciso di seguire la squadra più da vicino”. Vedere allo stadio di Enrico Preziosi non è destinato a essere una rarità in questo campionato 2018-2019. Il presidente commenta l’esordio vittorioso del Genoa per 2-1 sull’Empoli, senza dimenticare la tragedia del crollo del ponte Morandi: “Genova è unica, è stato molto emozionante, c’è ancora tristezza e rabbia”.
Piatek e Kouamé sembrano essere quello che mancava: “Davanti quest’anno non avremo problemi a far gol – dice il presidente – ma tutta la squadra è stata costruita per non soffrire come è accaduto l’anno scorso. Sono 25 titolari, tutti si giocheranno il posto in squadra. Piatek l’ho guardato una notte e mi è piaciuto, è un giocatore importante”. Anche mister Ballardini evidenzia le qualità dei due attaccanti: “Piatek e Kouamé hanno dimostrato di avere qualità nobili, il polacco si muove e vede la porta come gli attaccanti importanti, Kouamé ha una mobilità che dà fastidio a tutti. Il nostro campionato è particolarmente difficile per chi gioca in avanti, ma loro hanno una bella caratteristica, ce la mettono tutta in ogni caso, sia quando le cose vanno bene sia quando non vanno. Avere degli attaccanti bravi va sempre bene, se battaglia tra quelli buoni siamo contenti”.
Il mister fa grandi complimenti all’Empoli: “Abbiamo giocato contro una grande squadra che era più leggera nella testa e nelle gambe, nel primo tempo siamo stati bravi a fare le due fasi, nel secondo tempo siamo calati molto e loro erano più vicini alla palla, mentre noi, per controbattere alla loro organizzazione abbiamo messo generosità, umiltà e non abbiamo avuto paura della fatica, di fare corse a vuoto”.
L’uscita di Pandev (“io non lo toglierei mai”, dice il mister), con il cambio di modulo a 3-5-2 facendo entrare Mazzitelli è stata motivata per avere più densità e soffrire di meno: “È anche vero che abbiamo fatto più fatica a ripartire. Abbiamoo ottenuto una cosa e perso tanto nell’altro frangente”.
Inevitabile anche un commento sui fatti extra calcistici: “Una gara emozionante – dice Ballardini – qui per un po’ di tempo sarà così, perché noi facciamo quel tratto lì. Bisogna avere memoria e quello che puoi fare è fare bene il tuo mestiere, farlo ancora meglio, perché le persone vere si vedono nei momenti difficili; eravamo pesanti perché sono successe tante cose nella testa e nelle gambe. Tutto ciò non ci ha impedito di fare una partita contro una grande squadra”.