Il processo

Morte di Martina Rossi, in aula il video con le intercettazioni: “Fottiti, sul corpo non ci sono segni di violenza sessuale”

Il video, mostrato nel processo ad Arezzo. Per il pm aretino la ragazza precipitò da un albergo a Palma di Majorca per sfuggire a una violenza sessuale

martina rossi

Genova. “Fottiti, sul corpo non ci sono segni di violenza di tipo sessuale”: così Alessandro Albertoni si rivolge all’amico Luca Vanneschi, mentre sono in attesa di essere sentiti dagli inquirenti a Genova, in un video mostrato oggi dalla parte civile al processo ad Arezzo per la morte di Martina Rossi, la ventenne studentessa genovese deceduta il 3 agosto 2011 cadendo dal balcone di un albergo di Palma di Majorca. A mostrare il video, realizzato nell’ambito di intercettazioni che erano state disposte dagli inquirenti, è stato l’avvocato Luca Fanfani, legale dei genitori di Martina.

Una mossa contestata dalla difesa di Albertoni e Vanneschi, gli avvocati Tiberio Baroni e Stefano Buricchi, che hanno sostenuto che “contano solo le intercettazioni ufficiali del tribunale”: il perito incaricato aveva giudicato incomprensibili quelle relative al video mostrato. Il materiale è entrato comunque a far parte della documentazione processuale.

Nelle immagini mostrate in aula sempre Albertoni dice a Vanneschi: “Non era normale. E’ stato bello eh? Ricordarsi di cosa è successo con quanto salati si era…c’è stato un momento che io ero volato”. Per il procuratore di Arezzo Roberto Rossi, che ha coordinato l’inchiesta, Martina precipitò dal balcone mentre scappava da Albertoni e Vanneschi che avevano cercato di violentarla. Per la difesa la giovane invece si suicidò.

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