Genova. Dopo dieci anni di “politica” sul territorio, l’associazione dei cittadini della Maddalena, A.Ma, lancia l’allarme: “Scomparsi gli investimenti, amministrazione ha cancellato i ruoli dei funzionari comunali dedicati ai progetti della zona”.
L’appello a riflettere sulla situazione e su quanto fatto, arriva attraverso una lettera aperta, indirizzata al sindaco Marco Bucci, all’assessore alla Legalità Garassino, al questore Bracco, al governatore Toti e al presidente del Municipio I centro est Carratù, che prova a fare il punto sulla situazione.
“Il ‘Patto per lo sviluppo della Maddalena’, nato durante la giunta Vincenzi proprio da un’istanza del Civ Maddalena, che per anni è riuscito a far progettare un quartiere, facendo sedere attorno a tavoli tematici e rendendo protagonisti del cambiamento società civile e istituzioni – si legge nella lettera – A gestirne la regia fu un gruppo di persone competenti, operanti nelJob Centre, purtroppo velocemente liquidato e dimenticato dalla giunta Doria, che ha mostrato poi le incapacità di gestione dirigenziali di chi li ha seguiti, affidando l’azione a funzionari comunali che, per quanto possibile, si sono dedicati alla causa. L’attuale giunta ha cancellato anche questi ultimi, come se alla Maddalena tutto fosse stato risolto e non fosse più necessario uno strumento straordinario che per anni ci siamo auspicati si allargasse ad altre zone del centro storico”.
E ancora: “Abbiamo aperto e con fatica teniamo aperto, visti i costi di affitto e gestione di una proprietà delle Opere Pie, il Maddalena52, spazio e biblioteca di quartiere, luogo di incontro e di molteplici iniziative ma soprattutto presidio di socialità, cultura e legalità in Via della Maddalena. A.Ma ha anche contribuito a creare il Cantiere per la Legalità Responsabile che svolge un’imprescindibile azione di massa critica sul tema dei beni confiscati”.
Quindi “a che punto siamo?” si chiede il presidente dell’associazione Luca Curtaz, ricordando quanto è stato fatto in questi anni per il quartiere fulcro del centro storico. La palla passa alla amministrazione civica per la risposta.