Genova. “Quello che emerge dagli annunci di Mittal è che non è intenzionata a rispettare la legge italiana che prevede che tutti i dipendenti dell’Ilva siano automaticamente assunti da Mittal, visto che afferma di voler solo ‘supportare’ la procedura ex art. 47 insieme al Governo. E per di più Mittal non fa alcun riferimento all’accordo di programma su Genova che lega il numero di occupati alle aree. Se le cose stanno così vedo davvero difficile arrivare a un accordo”. E’ il commento del segretario della Fiom Cgil di Genova Bruno Manganaro dopo il comunicato del colosso franco-indiano che nel testo inviato ai commissari si sarebbe detto disponibile a “supportare”, nell’ambito della procedura sindacale (ex.47) “insieme a tutte le parti interessate, il raggiungimento di un’idonea soluzione da definire nell’eventuale accordo sindacale per ciascuno degli attuali dipendenti” di Ilva in Amministrazione Straordinaria “entro la scadenza del piano industriale (2024)”.
“In pratica Mittal – dice Manganaro – è rimasta ferma alle sue posizioni pretendendo fra l’altro che i dipendenti si licenzino tutti per essere poi riassunti e mi sembra strame che improvvisamente ne voglia assumere 13.900 su 14 mila. I numeri saranno probabilmente poco distanti dai 10 mila attuali. Inoltre Mittal non tiene conto di Genova dove grazie all’accordo di programma esiste un ‘imponibile di manodopera’, il che significa che a tot lavoratori corrispondono tot aree quindi se non verranno assunti tutti gli attuali dipendenti di Cornigliano parte delle aree dovrà essere riassegnata”.
Gli annunci di Mittal arrivano fra l’altro a 24 ore dalla notizia che il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio darà mandato per avviare accertamenti sulla gara: “E’ una situazione parecchio confusa – commenta il segretario della Fiom – perché se ci sono accertamenti in corso mi pare difficile che nel frattempo si possa arrivare a un accordo”.