Genova. Si è svolto oggi a Roma, al Mise, il tavolo sull’Ilva tra governo e sindacati dopo lo stallo sulle trattative. Il ministro Luigi Di Maio, come aveva preannunciato nei giorni scorsi, ha confermato di aver chiesto all’azienda approfondimenti sul piano ambientale e occupazionale perché dalle carte che ha, questi due aspetti non lo convincono e vanno modificati.
“Di fatto il governo raccoglie le critiche del sindacato sull’operazione che Mittal vuole portare avanti su
Ilva”, secondo la Fiom. Bruno Manganaro, segretario generale Fiom Cgil Genova afferma: “Il ministro ha posto una serie di perplessità circa gli accordi sottoscritti con il gruppo da parte del precedente esecutivo”.
Durante l’incontro la Fiom Cgil ha anche posto l’attenzione sull’accordo di programma per Cornigliano, ribadendo come la sua attuazione sia l’unica strada per garantire il futuro dello stabilimento genovese. “Anche questa osservazione è stata raccolta con attenzione da Di Maio”, aggiunge Manganaro. Il ministro si è preso l’impegno di convocare le parti in tempi rapidi.
“A tale proposito abbiamo evidenziato le incongruenze poste da Mittal sia sul piano industriale che occupazionale”, afferma Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova secondo il quale “sul piano industriale non ci si può proporre una crescita dei volumi e minore occupazione, questi sono stati gli elementi fondamentali che non ci hanno consentito di fare l’intesa con Mittal”. “Per questo abbiamo sollecitato il governo ad accelerare le condizioni che lo stesso deve porre a Mittal in quanto le tempistiche non sono ininfluenti, noi ci auspichiamo che entro luglio ci sia la svolta”, sottolinea Apa.
Secondo la Fim Cisl, “L’allungamento del commissariamento è stato un errore – dice Alessandro Vella, segretario generale della Fim Cisl Liguria – si continua a perdere tempo prezioso e i livelli di sicurezza dei siti sono sempre più carenti. Ricordo che da quando c’è la gestione commissariale sono aumentati gli infortuni e le morti. Oggi le cose dette al tavolo dal ministro Di Maio sono state molto generiche, è stata una semplice informativa. Il fatto è che dopo 40 giorni dall’insediamento, il Governo ha palesato ancora la necessità di
studiare le carte per avere un quadro dettagliato”.
“Su Ilva mi pare che il governo non sappia che pesci pigliare è questo non è un bel segnale”, afferma invece Federico Fornaro, capogruppo alla Camera LeU, a margine dell’incontro per presentare la campagna “Lavorare meglio, lavorare tutti”, che si è svolto a Genova. “Ilva è una partita difficile è complessa – spiega – pensando sopratutto a Taranto, ma ovviamente anche alle ricadute su Genova e Novi Ligure, pensando a territori vicini. Bisogna decidere cosa fare della siderurgia italiana. Noi riteniamo che si debba trovare un corretto equilibrio tra necessità produttive e rispetto dell’ambiente. Su Taranto questo è un compromesso non semplice da trovare – conclude – ma bisogna fare delle scelte è il governo deve passare dalle parole, è dalle promesse di campagna elettorale, ai fatti”.