Genova. Per procedere a nuovi sequestri occorre attendere la fissazione di una nuova udienza da parte del tribunale del Riesame e il conseguente dispositivo che si dovrà per forza uniformare in diritto a quanto motivato dalla Cassazione che a inizio luglio ha detto che è possibile sequestrare qualsiasi somma di denaro riferibile alla Lega Nord ovunque si trovi.
Ma oggi intanto con la pronuncia del Riesame sul ricorso presentato dalla Lega toscana contro il sequestro di 16 mila euro da parte della guardia di finanza, la Procura di Genova ha segnato un altro punto a suo favore: dopo il rinvio da parte degli Ermellini che avevano chiesto ai giudici genovesi di motivare meglio la “continuità patrimoniale” tra la Lega di via Bellerio e le diramazioni territoriali, il Riesame nel dispositivo ha chiarito come “la dotazione nel 2015 del patrimonio delle nuove articolazioni territoriali è avvenuta mediante conferimento dalle casse della sede centrale, attraverso specifici atti di trasferimenti funzionali a dotare le associazioni locali del patrimonio necessario a poter operare”. Motivazione che vale per la Lega toscana, che aveva presentato un ricorso ‘pilota’, ma anche per tutte le altre sezioni.
Per andare a scovare i 49 milioni di euro frutto, secondo i giudici di primo grado che hanno condannato l’ex segretario Umberto Bossi, l’ex tesoriere Francesco Belsito oltre a due imprenditori e tre revisori contabili, si potrà tornare periodicamente a bussare anche alle porte delle singole articolazioni territoriali del partito di Matteo Salvini. Sempre questa mattina a Genova il sostituto procuratore generale Enrico Zucca nella requisitoria del processo di appello ha chiesto la conferma della confisca per 49 milioni “anche per la parte dei reati che nel frattempo si sono prescritti”.
Proprio a causa dell’intervenuta prescrizione per gli episodi relativi ai conti del 2008 il magistrato ha dovuto chiedere una riduzione delle condanne per Umberto Bossi (un anno e dieci mesi contro la condanna in primo grado a due anni e sei mesi) e per i revisori contabili. Pende ancora la requisitoria per l’ex tesoriere Belsito, che oggi era in aula. Condannato in primo grado a 4 anni e 10 mesi per truffa aggravata e appropriazione indebita potrebbe veder scontata la pena se per quest’ultimo reato la Lega non presenterà querela, divenuta indispensabile dopo le modifiche di legge approvate a fine aprile. Il processo è stato rinviato al 18 settembre: la sentenza di appello è attesa in autunno.