Chi ha orecchie per intendere...

Fincantieri, Bono “Abbiamo progetti ma se le istituzioni non ci vengono dietro si rischia di chiudere”

Messaggio forte e chiaro sul futuro della cantieristica genovese

Genova. “È una cerimonia importante soprattutto per questo cantiere che è uno di quelli che rischiavano di essere chiusi. Abbiamo aspettato 10 anni per il ribaltamento e non l’hanno fatto Speriamo per il futuro, sennò abbiamo altri progetti. Ma su quelli ci devono seguire perché sono a costo zero e se non ci seguono il cantiere viene chiuso”.

Così l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, a margine della doppia cerimonia per le navi Virgin che si è tenuta nello stabilimento di Sestri Ponente a Genova. “Il tema – ha spiegato Bono – resta sempre quello della necessità di trovare nuovi tappi per la costruzione di navi sempre più grandi”.

Il messaggio alle istituzioni è chiaro: “Se non abbiamo lo spazio per tale non si possono fare, Io non do ultimatum ma dico qual è la situazione del mercato che richiede navi di dimensioni sempre maggiori. Con la nave di oggi siamo al limite, Se riceviamo dal mercato indicazioni che dicono che la nave deve essere da 150 o 160 mila tonnellate qui non si può fare”.

Insomma, il tempo stringe: “Noi nel 2011 abbiamo firmato un accordo di programma al Ministero per lo sviluppo economico e siamo rimasti lì. Nel frattempo ci siamo fatti carico di non chiudere il cantiere, alimentarlo con quel poco che avevamo in tempi di crisi, e oggi Si vede che è un cantiere che strizza forza e vigore con la gente che aspetta di lavorare. Noi abbiamo fatto di tutto per aumentare la capacità di questa azienda ma se si scontra con gli spazi fisici noi non ci possiamo fare niente”.

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