Chiavari. “Colonia Fara, il progetto è stato modificato senza passaggi né in commissione né in consiglio comunale. E le modifiche sono piuttosto rilevanti”. Lo denunciano – attraverso un’interpellanza urgente rivolta al sindaco e al presidente del consiglio comunale – i tre consiglieri di Noi di Chiavari: Roberto Levaggi (capogruppo), Daniela Colombo e Silvia Garibaldi.
I tre consiglieri chiedono a Di Capua e Segalerba «le motivazioni che hanno indotto il Comune, in persona del Dirigente responsabile del Settore facente parte del Collegio di Vigilanza, a dare il proprio assenso a questa variante progettuale».
I consiglieri sono ben consapevoli che «per l’attuazione dello S.U.A., dopo l’alienazione dell’immobile del Compendio Fara (Determina n. 39 del 20/02/2014 aggiudicazione alla Società Fara s.r.l) zona C4 3A, nell’ambito dell’accordo di programma è prevista la possibilità di approvare dal solo Collegio di Vigilanza modifiche non rilevanti al progetto». Eppure rilevano come da queste variazioni «la Pubblica Amministrazione non riceva in cambio sostanziali e congrui vantaggi sia sotto il profilo patrimoniale che economico».
Ma quali sono queste modifiche? Leggendo il verbale del Consiglio di Vigilanza, emerge l’elenco completo. Noi di Chiavari intende renderlo noto.
«Si parte dal parcheggio interrato, per il quale si prevede “un significativo ridimensionamento, atto a contenere i rischi derivanti da una eccessiva ampiezza del fronte scavo in prossimità di punti critici quali il muro antisbarco di ponente, il portale monumentale di accesso e le strutture di fondazione dell’edificio”. Poi i cambiamenti più vistosi, rispetto a quanto annunciato in partenza: “Saranno ridimensionati anche gli spazi destinati a spa/centro benessere, ricollocati in area di ponente, così come per l’area solarium/piscina prevista in superficie. Le due funzioni saranno sostanzialmente sovrapposte, con possibilità di collegamento per tramite di una scala avente anche funzione di uscita di sicurezza. Infine, saranno eliminate le previste 99 cabine balneari”».
I consiglieri di Noi di Chiavari ricordano come «nel dicembre 2013, così si leggeva nella relazione tecnico-illustrativa di Fara Srl, a proposito del Centro Benessere: “Il manufatto che ospita questa cruciale attività si snoda su due piani per una superficie complessiva di circa mq 1.000. La maggior parte sarà interrata (circa mq 945) e resa luminosa da vari patii e lucernari che si profileranno fra le piantumazioni del giardino; anche la parte fuori terra (circa mq 55) sarà vetrata. Questo manufatto, come gli altri minimi manufatti emergenti (rampa parcheggio, pergole sulle terrazze e relativi collegamenti con l’albergo sottostante), potrebbe caratterizzarsi tramite l’accoppiata vetro/struttura leggera”. Quanto allo stabilimento balneare, sempre nella relazione, veniva descritto così: “La passeggiata ospiterà, al suo intradosso, circa 99 cabine di varia dimensione. Di queste 39 saranno fisse, di dimensione cm 190×270 – dotate di lavabo, water e doccia – e da destinare ai proprietari degli appartamenti, agli ospiti dell’albergo, ai clienti del centro benessere e dello stabilimento balneare Bergamo e ad altri, secondo quote da stabilire. Le restanti 60 cabine, quelle risultanti all’interno dell’area FDA, saranno stagionali e di dimensione cm 190×190”». Più servizi, più occasioni di lavoro. «E infatti venivano annunciati “40 posti di lavoro, che in inverno potrebbero scendere a 28” (24 gennaio 2014)».
Oggi Levaggi, Colombo e Garibaldi si chiedono che cosa è successo nel frattempo. Via cabine, Spa ridimensionata, meno occupazione. «Come mai? Di Capua e Segalerba hanno il dovere di dare una risposta. Se non fosse per l’opposizione, questa modifica stava per passare gravemente sotto silenzio. Ne erano informati Giardini e Canepa, sempre pronti a spulciare le carte sotto la precedenze amministrazione e oggi incredibilmente inattivi? Attendiamo delucidazioni in merito. Anche perché la contropartita del Comune è assolutamente modesta. Si trova ancora nel documento del Collegio di Vigilanza: “Il ridimensionamento proposto offrirà benefici sia a carattere distributivo, con le aree pubbliche ben separate da quelle private, e con un aumento di tre posti auto per la funzione pubblica”. Appena tre parcheggi. Per questo vogliamo vederci chiaro».