Genova. Chi pensava che con il discorso “pro life” e anti abortista, e le relative polemiche, avrebbero abbandonato Genova con la scomparsa del manifesto di corso Buenos Aires, si sbagliava. Da domani, lunedì 4 giugno, nel capoluogo ligure sbarca una nuova campagna, messa in atto dal Movimento per la vita, attraverso il suo camper “SOS vita”.
Un passaggio nelle vie del centro durante la mattinata e poi, tra le 17 e le 20, lo stazionamento in piazza Matteotti, lato chiesa Del Gesù, per un incontro con la cittadinanza.
L’iniziativa itinerante, iniziata il 22 maggio (giorno dell’approvazione 40 anni fa della legge sull’aborto) a Firenze, sta toccando diverse città e località italiane (in Liguria è già comparso alla Spezia, a Chiavari, a Sestri Levante e a Rapallo. “L’obbiettivo – spiega il presidente di Federvita Liguria Giovanni Rocchi – è sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche della difesa della vita dal concepimento alla morte naturale nella triste ricorrenza del quarantennale della legge 194 e per ricordare l’attività svolta di aiuto alle madri alle prese con una gravidanza difficile o inattesa”.
Rispetto a ProVita, lo stile comunicativo di Movimento per la Vita è decisamente più moderato, non invasivo (il camper, agli occhi meno attenti, potrebbe pubblicizzare un centro di aiuto psicologico) ma si pone comunque – come si evince dal “triste”, aggettivo usato per definire la legge 194 – nettamente contro la possibilità che una donna decida di portare avanti o meno una gravidanza.
Il Movimento per la Vita è la federazione di oltre seicento movimenti locali, centri e servizi di aiuto alla vita e case di accoglienza in Italia. Benché aconfessionale e aperto a credenti di ogni religione, si ispira ai valori sacralità della vita – si legge sul sito web dell’associazione – della bioetica personalistica e della solidarietà che appartengono al patrimonio della cultura cristiana. Il Mpv è nato nel 1980. Nel 1981 ha promosso il referendum per l’abrogazione della legge 194, sull’interruzione di gravidanza, legge approvata tre anni prima dopo anni di lotte per i diritti delle donne.
D’altronde la tematica antiabortista, in futuro, potrebbe tornare in auge anche maggiormente vista la recente nomina a ministro della Famiglia del leghista Lorenzo Fontana, considerato vicino ad associazioni critiano-radicali come Generazione Famiglia e convinto pro life. Tuttavia, i due vicepremier Salvini e Di Maio hanno già “sconfessato” il loro ministro, specificando come l’abolizione della legge 194 non faccia assolutamente parte del accordo di governo.