Genova. Istituire anche a Genova il registro della bigenitorialita’, per garantire il diritto a entrambi i genitori, anche se separati o divorziati, di essere informati su tutto cio’ che riguarda la vita del proprio figlio minorenne.
E’ la proposta contenuta in una mozione dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, con primo firmatario Giuseppe Immordino, inserita all’ordine del giorno della seduta assembleare di martedi’ prossimo.
“L’istituzione del registro delle bigenitorialita’ rappresenterebbe per il nostro Comune un atto di garanzia e tutela verso i minori che si trovano a vivere la condizione di figli di genitori separati- spiegano i pentastellati alla Dire – garantendogli una relazione costante anche nel caso in cui padre e madre non siano in buoni rapporti”.
Difficile pero’ che la maggioranza dia il proprio avallo alla proposta. Il centrodestra, infatti, sta gia’ da alcuni mesi lavorando all’istituzione di un “registro delle famiglie”, voluto dal capogruppo di Forza Italia, Mario Mascia, e sottoscritto dai capigruppo di tutti i partiti che sostengono l’amministrazione Bucci.
Una sorta di banca dati delle famiglie genovesi con figli a carico residenti a Genova, su cui modulare le prestazioni dei servizi comunali. Quella della maggioranza e’ gia’ strutturata come proposta di deliberazione consiliare e il regolamento per l’iscrizione e la funzionalita’ del registro e’ in fase di ultimazione.
Per l’iscrizione al registro delle famiglie sara’ richiesta la residenza nel Comune di Genova per i figli – come anticipato dall’agenzia Dire – la coabitazione con essi e il vincolo matrimoniale per i loro genitori, l’inclusione nel medesimo stato di famiglia o il contributo al mantenimento, all’educazione, all’istruzione e all’assistenza morale per gli altri ascendenti.
L’iscrizione sara’ volontaria ma avverra’ d’ufficio per i nuclei familiari a basso Isee, destinatari dei servizi sociali a tariffe agevolate. Cosi’ facendo l’amministrazione punta a creare un database da sfruttare anche per altri servizi non esclusivamente di impianto sociale, come gli abbonamenti agevolati per il trasporto pubblico.