Genova. Lo scorso anno erano state 8000 le persone scese in piazza a Genova per il Liguria Pride. Quest’anno gli organizzatori puntano ancora più in alto. Anche per rispondere alle istituzioni – Regione Liguria e Comune di Genova – che hanno deciso (Tursi per la prima volta) di non patrocinare l’evento. Ed è possibile che in effetti, la reazione di difesa dei diritti di genere, possa portare a manifestare molti cittadini e cittadine anche al di fuori, come sempre accade per questo tipo di iniziative, della comunità Lgbt.
Tutto pronto quindi per il corteo che domani, sabato 16 giugno, sfilerà tra le strade di Genova. Il percorso sarà lo stesso dello scorso anno. Il concentramento sarà alle 15 davanti alla comunità di San Benedetto al porto (il Liguria Pride 2018 è dedicato a Don Andrea Gallo che avrebbe compiuto 90 anni). Si muoverà verso via Balbi, piazza della Nunziata, Corvetto e via Serra per poi proseguire in via XX Settembre e concludersi in piazza De Ferrari. In serata festa al Banano Tsunami, al porto antico.
La madrina della manifestazione sarà la presidente di Emergency Cecilia Strada. Prevista anche la partecipazione della presidente delle Famiglie arcobaleno, Marilena Grassodonia per rilanciare anche la battaglia per il riconoscimento della doppia maternità o paternità per i figli di coppie gay.
Iniziano ad arrivare, intanto, le adesioni di molti soggetti: da Agedo alla comunità ecuadoriana – il consolato dell’Ecuador ha concesso il patrocinio al Liguria Pride – dai vigili del fuoco dell’Usb al Pd e a Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle, fino alla Cgil di Genova e Liguria.
Oggi presentato anche il carro “Dimmi chi escludi e ti dirò chi sei” supportato da Comunità San Benedetto al Porto, Associazione Princesa, Associazione ADESSO: antimafia, diritti, solidarietà sociale, Leftlab e Collettivo universitario “Volta la Carta”. “Vogliamo un clima diverso e per questo c’è bisogno di tutte e di tutti per difendere gli spazi laici nelle scuole e nelle istituzioni – si legge nel comunicato dei promotori del carro – per un antifascismo civico e partecipativo verso il 30 giugno. Non solo la difesa dei diritti Lgbt ma anche delle politiche di welfare, dei consultori pubblici, dell’accoglienza dei migranti e della libera circolazione delle persone. “Don Gallo vive in giornate come quelle del Pride, come nella piazza del 30 giugno o a Ventimiglia il prossimo 14 luglio” conclude Chionetti.