Genova. “La vertenza Ilva è in una fase complicatissima e, in attesa di essere convocati dal neo Ministro dello Sviluppo Economico, la gestione commissariale continua ad avere un atteggiamento poco trasparente anche in merito al numero di dipendenti che continua inspiegabilmente a salire” . La denuncia arriva dal segretario nazionale della Fiom Rosario Rappa.
“Pare, infatti, che l’organico dell’amministrazione straordinaria, a differenza di quanto previsto anche dalla procedura ex art.47, sia passato, nonostante in questi mesi ci siano stati molti lavoratori fuoriusciti volontariamente, da 13.700 a 14.015. Inoltre, c’è poca chiarezza e nessuna informazione rispetto ai lavoratori attualmente impiegati nell’appalto” prosegue Tappa che lamenta come “il sindacato venga tenuto all’oscuro dei processi decisionali che impattano sui lavoratori e messo dinanzi a fatti compiuti da parte degli attuali commissari Ilva”.
Per la Fiom “il Ministro dello Sviluppo Economico deve fare chiarezza e assumere tutte le decisioni conseguenziali su quanto sta accadendo all’Ilva in una fase delicata che prelude alla vendita ad Arcelor Mittal.
Le questioni ancora aperte per poter raggiungere l’accordo in sede ministeriale – ricorda il segretario Fiom – riguardano il piano industriale che è strettamente legato alla salvaguardia occupazionale, compresi i salari e i diritti, di tutti lavoratori attualmente impiegati, oltre a quelli dell’appalto, in quanto ad un aumento della produzione deve corrispondere il mantenimento dei posti di lavoro; il risanamento ambientale e la bonifica dello stabilimento di Taranto al fine di tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini: e l’accordo di programma di Genova”.