Genova. Hanno sfilato indossando magliette bianche e portando ognuno una candela le oltre 250 persone che hanno ricordato Jefferson Tomalà, morto domenica scorsa in casa, in via Borzoli a Sestri Ponente, ucciso da un agente di polizia dopo l’accoltellamento del collega.
Hanno gridato “giustizia” nel corso del tragitto: partiti da piazza Poch, attraversando via Sestri per arrivare davanti al portone di casa. Presente anche la compagna di Tomalà che in lacrime dice: “Io potevo salvare Jeff, ma quando sono arrivata, 10 minuti prima che fosse ucciso, i poliziotti mi hanno impedito di entrare nella camera dove si era rinchiuso. Io lo avrei calmato. Poi ho sentito i colpi di pistola, tanti…”.
Alla fiaccolata hanno preso parte anche i fratelli del ventunenne morto. Fra i manifestanti anche gli amici, lavoratori, ma anche studenti. Tante le domande che ancora non hanno risposta. “Perché lo hanno ammazzato? Jeff era buono e altruista. Non avrebbe fatto del male a nessuno se non fosse stato provocato. Ora chi ha sbagliato deve pagare”.

La manifestazione si è conclusa come una sorta di cerimonia laica: ricordi del ragazzo raccontati a voce alta dai partecipanti, che poi hanno deposto le candele e uno striscione: “Giustizia per Jeff”.
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