Dibattito

Commissione Ilva, i consiglieri M5S: “Difendere accordo di programma Genova ma su Taranto serve piano B”

Polemica con i consiglieri del Pd: "Non accettiamo da voi lezioni di coerenza"

Generico 2018

Genova. “Nessuno di noi qui cresce i propri figli nel quartiere Tamburi di Taranto. Dobbiamo trovare un equilibrio tra salvaguardia occupazione e salvaguardia ambientale. Finora non è stato fatto, se non lo farà nemmeno questo governo manderemo a casa anche loro, ma non accetto lezioni di coerenza dal Pd”. Il portavoce del M5S a Tursi Luca Pirondini replica così ai consiglieri del Partito democratico che nel corso della commissione sulla situazione Ilva hanno attaccato i pentastellati accusandoli di incoerenza tra la posizione dei ‘genovesi’, schierati senza indugio a favore della difesa dell’accordo di programma dello stabilimento di Cornigliano e della tutela dell’occupazione e quanto affermano i grillini a livello nazionale rispetto a Taranto.

“La siderurgia è fondamentale per il futuro di Genova – aveva detto fra gli altri il consigliere pd Alessandro Terrile – e se perdiamo Taranto l’Italia rinuncia alla produzione della siderurgia: per difendere lavoro e industria occorre il mantenimento della filiera”. Per i grillini occorre “salvaguardare lavoro, industria, ma anche ambiente e salute”.

“Dire che il M5S vuole chiudere Ilva è una bugia – ha ribadito Pirondini – ma è evidente che su Taranto serve un piano B perché non possiamo chiedere alle persone se vogliono vivere o lavorare”. Nel corso della commissione sono intervenuti i segretari e i delegati di Fiom, Fim e Uilm che hanno ripercorso la storia dell’accordo di programma e le ultime vicende con la trattativa – finora non andata a buon fine con Mittal e il ministro Calenda. Evidentemente tuttavia il dibattito dalla situazione genovese si è ampliato al futuro di Taranto e alla scelte del nuovo governo gialloverde: “E’ un’idea balorda chiudere l’Ilva e chi pensa di chiudere Taranto deve sapere che questo vuol dire che con Taranto si chiudono Genova, Novi, Marghera e Racconigi e noi ci batteremo perché ciò non avvenga” ha ribadito il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro.

Sul nuovo contesto nazionale si concentra anche il segretario Fim Cisl Liguria, Alessandro Vella: “Che cosa intende fare il nuovo governo dell’acciaio? E’ ancora strategico o si pensa di smembrare una parte importante del prodotto interno lordo italiano?” mentre il segretario della Uilm Genova, Antonio Apa, mette nel mirino il neo-ministro allo Sviluppo economico, Luigi Di Maio: “Ha detto che si è messo subito al lavoro per aumentare il lavoro ma questo fa a pugni con la riconversione dell’area a caldo di Taranto”.

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