Genova. Case Arte, pronta la nuova convenzione con Tursi. Alla fine della trattativa l’importo che il Comune di Genova dovrebbe versare ad Arte, l’azienda regionale territoriale per l’edilizia, sarà di circa 32 euro al mese per ciascuno dei 4.100 alloggi di edilizia popolare di cui ha la gestione. Meno dei 42 euro al mese per ciascuna casa riconosciuti a Bologna e dei 37-38 a Firenze, ma comunque una cifra complessiva attorno a 1,5 milioni all’anno.
Sarebbe questo, infatti, il termine economico della nuova convenzione che i due enti stanno studiando ormai da parecchi mesi e che dovrebbe essere firmata nel giro di poche settimane. Un documento nel quale, invece, non c’è traccia del passaggio alla gestione diretta delle case popolari da parte del Comune di Genova, come aveva detto il sindaco Marco Bucci, lunedì sera, visitando il quartiere Diamante di Begato. Un’affermazione che il primo cittadino aveva, successivamente, riequilibrato.
“Non avremmo nessuna difficoltà a restituire una delle aree più critiche della città al Comune- afferma il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti- ma non credo fosse questa l’intenzione del sindaco Bucci perché oggi il Comune non ha un apparato in grado di gestire gli alloggi popolari al posto di Arte”.
A confermare la posizione del comune anche l’assessore regionale all’Edilizia, Marco Scajola che, ieri, ha parlato con l’assessore al Bilancio, Pietro Piciocchi che sta gestendo l’operazione, “Non è interesse del Comune riprendersi gli alloggi – spiega Scajola – ma il sindaco era in assoluta buona fede quando ha detto quelle cose perché si tratta di una problematica molto sentita. Con la nuova convenzione, infatti, Arte e Comune potenzieranno la loro collaborazione con maggiore chiarezza delle competenze, con il Comune che vuole prendersi maggiori responsabilità ed è pronto a importanti investimenti”.
La firma della nuova convenzione, inoltre, dovrebbe porre anche fine al contenzioso che l’amministratore unico di Arte Genova aveva avviato con la precedente giunta Doria. Un arbitrato per recuperare 4 milioni di euro di mancati canoni incassati da Arte a causa della morosità degli inquilini delle case di proprietà del Comune.