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Caccia, la Regione renderà gratis l’abilitazione venatoria per il primo anno: “Per stimolare nuove iscrizioni”

L'ok in III commissione al ddl 189. In Liguria vengono abilitati poco più di 200 nuovi cacciatori all'anno e l’importo attuale della tassa ammonta a 90 euro

caccia

Genova. Questa mattina è stato approvato il disegno di legge che esenta dal pagamento della tassa per l’abilitazione venatoria nel primo anno di esercizio. I cacciatori, presidio importante nell’entroterra boschivo, sono in calo e la norma intende stimolare nuove iscrizioni

Questa mattina la III Commissione-Attività produttive cultura formazione e lavoro, presieduta da Andrea Costa (Liguria Popolare-Noi con l’Italia), ha approvato, con il voto contrario del Mov5Stelle e l’astensione di Gianni Pastorino (rete a Sinistra&liberaMENTE Liguria), il Disegno di legge 189: Modifica all’articolo 41 della legge regionale 1 luglio 1994, n. 29 “Norme regionali per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio”.

Il provvedimento esenta i neo cacciatori dal pagamento della tassa di concessione regionale per l’abilitazione venatoria esclusivamente per il primo anno di esercizio della caccia. Il presidente Costa esprime soddisfazione per l’approvazione del provvedimento: «Il calo di cacciatori – spiega – ha determinato una preoccupante riduzione della presenza umana nelle zone boschive del nostro territorio, causando l’inevitabile abbandono di molte zone dell’entroterra. La presenza dei cacciatori costituisce, infatti, un presidio del territorio sotto molteplici punti di vista, primo fra tutti la prevenzione degli incendi boschivi». Scopo dell’intervento normativo, infatti, è favorire l’attività venatoria che negli ultimi anni ha avuto un calo sostanziale: il numero dei cacciatori tesserati in Regione, infatti, è sceso da quasi 20.000 attivi nel 2012 a circa 15.000 nel 2017.

Costa ricorda che mediamente, ogni anno, in Liguria, vengono abilitati poco più di 200 nuovi cacciatori e che l’importo attuale della tassa ammonta ad euro 90, quindi l’ipotetico ammanco per il primo anno ammonterebbe a circa 18 mila. «Se il piccolo incentivo previsto da questa norma – aggiunge – stimolasse un maggior numero di abilitazioni negli anni successivi, l’aumento del numero complessivo dei cacciatori dovrebbe compensare i minori introiti, generando potenzialmente dei saldi positivi che verrebbero investiti, come prevede la legge, alla tutela del patrimonio faunistico e ambientale del nostro entroterra».

Il Disegno di legge verrà iscritto all’ordine del giorno di una delle prossime sedute del Consiglio regionale.

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