Genova. Il marmo spezzato, i cocci per terra, lo sconcerto per un pezzo del glorioso passato della Superba sfregiato dai soliti ignoti.
Così si è svegliato questa mattina il centro storico genovese, colpito in una delle sue più caratteristiche “produzioni”: le edicole votive dedicate alla Madonna, la regina di Genova.
In vico del Filo, infatti, sopravvive una delle più coreografiche “madonnine” storiche, risalente al XVIII secolo, innalzata dalla devozioni popolare per la Madonna con il Bambino, San Giovanni Battista e Santa Caterina da Genova: un manufatto unico, ornato da diverse lanterne e dediche votive.
Alla base di questa, due grandi cornici marmoree, che fino a qualche anno fa contenevano quadri dedicati alla “protettrice di Genova”, poi spostati in luogo più sicuro, in attesa del restauro.
Un restauro che oggi dovrò anche prendere l’incarico di sistemare il marmo alla base della “composizione” scalfito nella notte da mano ignota. Un episodio purtroppo non troppo isolato per quanto riguarda l’immenso patrimonio storico e artistico in cui siamo immersi, e che, forse per questo, poco conosciamo e poco curiamo.