A genova

Un fronte democratico di centro sinistra contro il governo giallo-verde

Cgil, Arci, Genova che osa, Leu e un pezzo di Pd. Tre parole d'ordine: uguaglianza, solidarietà e un'Europa più equa.

Generico 2018

Genova. Uguaglianza, solidarietà ed Europa: sono le parole d’ordine che saranno al centro dell’incontro pubblico che si terrà sabato 2 giugno alle 10.15 al Mercato del Carmine, passaggio che segue l’appello promosso da Genova che osa e sottoscritto da una centocinquanta persone, esponenti del mondo della cultura, dell’associazionismo, del sindacato e del partito democratico. L’obiettivo è anche esprimere un no deciso al governo giallo-verde che sembra formarsi in queste ore. “Contro un governo di destra che vuole tagliare le tasse ai ricchi, respingere chi scappa da guerra e fame e distruggere l’Europa la sinistra deve sostenere proposte chiare e alternative” dicono i promotori dell’iniziativa.

“Uguaglianza, solidarietà e Europa significa un fisco più progressivo per cui chi ha di più deve pagare di più e che può generare più risorse per aumentare i servizi a chi ne ha bisogno; accogliere i migranti che fuggono da fame e guerre; cambiare l’Europa per dare più potere ai popoli e meno ai tecnocrati” dicono i promotori.

La sinistra, larga e sparpagliata, litigiosa e umiliata alle ultime elezioni deve avere il coraggio di abbandonare le recriminazioni reciproche e presentare una proposta politica radicalmente alternativa, senza ammiccamenti, senza cedimenti. Ci rivolgiamo per questo, nel modo più aperto e inclusivo, al Partito Democratico, a +Europa, a Liberi e Uguali, a Potere al Popolo. Ci rivolgiamo a quelle tantissime associazioni progressiste che operano nel Paese. Ci rivolgiamo, soprattutto, alle elettrici e agli elettori uno per uno, chiedendo un impegno diretto: conosciamo la stanchezza e la delusione, ma non ci rassegniamo all’idea che due forze politiche di destra, brandendo il consenso di un terzo degli elettori come una clava, possano stravolgere dei valori costituivi della Repubblica; non rinunciamo ad affermare le nostre idee.

“La strada sarà in salita – si legge nell’appello – ma l’idea che Lega e M5S abbiano già vinto è sbagliata: non siamo di fronte a un esito ineluttabile, ma chi non si rassegna ha il compito di dire parole chiare su Europa, immigrazione e redistribuzione della ricchezza.

“Vogliamo proporre agli altri Stati un Parlamento europeo più forte e Governi nazionali con meno poteri – dicono i promotori – Vogliamo proporre un ministero dell’economia europeo votato dal Parlamento per finanziare investimenti. Vogliamo la creazione di una difesa comune europea e l’istituzione di una vera e propria politica comune per l’accoglienza dei migranti.

“Per noi l’euro non è solo una moneta, ma il simbolo di un progetto da portare a compimento, e da questo progetto non si può tornare indietro” dicono mentre a proposito dell’accoglienza la presa di posizione è chiara: “La solidarietà e l’apertura al mondo sono una componente essenziale della sinistra e sono scritte nella nostra Costituzione. Vogliamo esprimere parole non equivoche proponendo politiche di accoglienza diffusa dei migranti e adeguati investimenti nella cooperazione internazionale”. Infine il terzo e fondamentale pilastro, quello dell’uguaglianza: “La ripartenza economica è lenta e debole e nella crisi sono aumentate le sofferenze e insicurezze di tanti mentre pochi si sono arricchiti. A fronte della proposta principale di Lega e M5S, la “flat tax” cioè la riforma fiscale per aiutare i più ricchi a pagare di meno, vogliamo proporre una riforma fiscale opposta, che riduca le imposte per chi ha meno e le aumenti per chi ha di più. A questo intendiamo aggiungere un vero progetto di reddito di autonomia, realizzabile, per aiutare a vivere in modo dignitoso quel 12,1% di persone che versa in condizioni di grave deprivazione”.

Sabato 2 giugno al Carmine saranno in tanti ad approfondire questi temi, il cui appello è stato firmato tra gli altri dal consigliere comunale ed ex segretario del Pd Alessandro Terrile, al segretario della camera del Lavoro Ivano Bosco, dalla parlamentare Ue Renata Briano, agli ex consiglieri della lista Doria, da Walter Massa dell’Arci, all’ex parlamentare Pd Mario Tullo.

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