Genova. Aveva preannunciato di voler rispondere alle domande del già Claudio Siclari ma alla prima e più importante, vale a dire da dove provenivano i quasi 50 chilogrammi di hashish trovati nella sua autofficina di via Chiaravagna Luca Castiglione, arrestato sabato dai carabinieri, non ha voluto rispondere.
Per questo l’uomo, 53 anni, difeso dall’avvocato Riccardo Caramello, dopo la convalida dell’arresto, resta rinchiuso nel carcere di Marassi.
La perquisizione, nell’ambito di un’indagine più ampia dell’arma volta a contrastare il traffico illecito di sostanze stupefacenti, aveva portato a scoprire nel cortile dell’officina dove l’uomo – che ha qualche vecchio precedente penale per droga – riparava abusivamente le auto, ha portato al sequestro di oltre 49 chilogrammi di hashish che si trovavano nascosti in parte in un bidone, in parte in un trolley e in parte in un ulteriore involucro rettangolare.
La droga era suddivisa in panetti e piastre di diverse dimensioni e qualità. dalla ‘Zaza’ alla ‘Porche+’ considerata nel codice nel mercato dello spaccio quella di migliore qualità.
Proseguono le indagini dei militari per scoprire la provenienza della droga e anche il mercato di destinazione.