Carabinieri

Operazione “Roller Cash”, sgominata la banda dei bancomat. Dieci colpi tra Liguria e Toscana per 56 mila euro fotogallery

Asportavano la cassa degli sportelli oppure i distributori automatici di sigarette, per pagarsi il "viaggio di lavoro"

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Genova. Con l’operazione denominata “Roller Cash”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Genova, sotto la guida del Procuratore Capo Cozzi e il sostituto procuratore Terrile, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova hanno chiuso il cerchio intorno a una banda responsabile di numerosi furti all’interno di istituti di credito ed esercizi commerciali ubicati in Liguria ed in Toscana.

L’attività ha avuto inizio a seguito del furto perpetrato alla filiale Carige di Chiavari nella nottata dello scorso 10 ottobre, quando venivano asportati 4.850 euro dalla cassaforte tipo “cash in – cash out”, ovvero quelle cassette metalliche generalmente posizionate al di sotto delle postazioni di lavoro degli sportellisti, contenenti il denaro necessario alle operazioni quotidiane di cassa.

Le successive indagini hanno permesso di individuare le modalità utilizzate dai malviventi nel perpetrare i reati, nonché la composizione della banda: un gruppo composto da 8 uomini ed 1 donna, tutti di nazionalità romena e gravati da precedenti specifici, stanziali tra Viareggio e Sarzana, ognuno con la sua precisa mansione criminale (autista, palo, selezionatore degli obiettivi, addetto alla logistica e ai materiali, scassinatore).

L’attività investigativa ha consentito di acclarare la responsabilità del sodalizio in ordine a 7 furti aggravati (di cui quattro tentati) all’interno di filiali bancarie e 2 consumati in danno di bar/tabacchi siti in aree di servizio carburanti, per un complessivo provento illecito pari a 56.500 euro.

I colpi tentati e talvolta riusciti sono stati i seguenti: furto aggravato presso la filiale della Banca Carige di Chiavari nella nottata del 10.10.2017 con provento illecito di euro 4.850.

Furto aggravato presso la filiale della Banca Carige di Sestri Levante nella nottata del 31.10.2017 con provento illecito di euro 32.325;

Tentato furto presso la filiale della Banca Carige di Cogorno (GE) nella nottata del 09.11.2017; e tentato furto aggravato presso la filiale del Banco BPM di Pontremoli (MS) nella nottata del 17.11.2017.

Furto aggravato presso un bar/tabacchi di un’area di servizio carburanti Agip sita a Scarlino Scalo, nella nottata del 21.11.2017, da cui asportavano 600 pacchetti di sigarette ed il denaro contenuto all’interno di quattro slot machines;

Furto aggravato presso la filiale del Banco BPM di Scarlino Scalo (GR) nella nottata del 23.11.2017 con provento illecito di euro 15.415;

Tentato furto aggravato presso la filiale del Banco BPM di Rosignano Marittimo (LI) nella nottata del 28.11.2017;

Furto aggravato presso un un’area di servizio carburanti Agip di Rosignano Marittimo (LI) nella nottata del 28.11.2017 da cui asportavano circa 400 deodoranti per auto;

Tentato furto aggravato presso la filiale del Banco BPM di Castagneto Carducci – frazione di Donoratico (LI) – nella nottata del 30.11.2017.

Un decimo episodio delittuoso fu commesso nella notte del 1° dicembre 2017 in danno della filiale della Banca Popolare di Lodi a Moneglia, con provento illecito pari a 27.000 euro.

Per quel fatto, nelle ore immediatamente successive alla commissione, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova e della Compagnia CC di Sestri Levante sottoposero a fermo di indiziato di delitto quattro componenti della banda, recuperando l’intera refurtiva, mentre altri quattro, individuati come complici nei successivi approfondimenti investigativi, condivisi dalla Procura che ne richiese la cattura, furono raggiunti da custodia cautelare nel gennaio del 2018 (uno tuttora irreperibile).

I 10 episodi delittuosi ricostruiti dall’attività investigativa sono stati perpetrati nel trimestre ottobre – dicembre 2017, sempre nella fascia oraria 02:30 – 03:00, con il medesimo modus operandi consistente, per quanto concerne gli istituti di credito, nell’individuare quelle filiali raggiungibili a piedi dalla tratta autostradale e/o extraurbana (preferibilmente nelle periferie cittadine), ove i rei si facevano scaricare e riprendere dagli autisti del gruppo e dotate, al di sotto degli sportelli, di cassette metalliche denominate “cash in – cash out” facilmente individuabili ed asportabili con azione fulminea dopo l’effrazione delle porte di sicurezza degli istituti.

I furti ai bar/tabacchi venivano pianificati in danno di obiettivi posizionati sugli itinerari di rientro da quelli commessi presso gli istituti di credito ed il più tenue provento conseguito con queste azioni delittuose serviva a finanziare le spese sostenute per condurre la principale attività illecita del gruppo (spostamenti per sopralluoghi, acquisto di scarpe, abiti, nonché attrezzi atti allo scasso da usare nei singoli colpi).

Curioso il fatto che sovente questi furti venissero commessi come ripiego nel caso un colpo pianificato per quella notte all’interno di una banca fallisse al solo fine, come detto, di recuperare le spese sostenute per l’organizzazione.

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