Alla feltrinelli

Nazi Italia: fair play e claque di centro-destra al dibattito tra Toti e Orlando sul libro di Berizzi

Per il governatore "la Lega ha arginato estrema destra. Per Orlando "serve un ampio fronte antifascista

Genova. L’Italia è un paese che si è riscoperto fascista nonostante in molti, a destra come a sinistra, abbiano per anni minimizzato la questione liquidandola come si trattasse di un gruppo ristretto di nostalgici. Ma il libro di Paolo Berizzi Nazi-Italia ci ricorda che non è così e ci impone un’attenzione come dimostrano tra l’altro le vicende genovesi, con l’apertura delle sedi di Casapound e Lealtà Azione lo scorso autunno e l’attivismo che ne è seguito in questi mesi.

Di questo stasera hanno parlato alla libreria Feltrinelli lo stesso Berizzi con due ‘pezzi da Novanta’ come il ministro uscente alla giustizia Andrea Orlando e il governatore ligure Giovanni Toti che, armato di un’imponente claque di sostenitori, rovescia una delle tesi fondamentali del libro vale a dire che la Lega di Salvini ammicchi all’estrema destra: “La Lega al contrario utilizzando quel linguaggio ha impedito che un pezzo di quel disagio, accelerato dalla crisi, potesse sfociare verso movimenti ben più estremi. La Lega ha fatto alla fine un’operazione virtuosa di democrazia” ha detto il governatore che seppur contrastato nelle sue tesi dallo stesso Berizzi e dal moderatore del dibattito, il giornalista della Stampa Matteo Indice, ha gestito il dibattito con la consueta agilità. Ed è riuscito a scherzare anche di fronte a chi gli ha fatto notare l’ultima gaffe (?) di ammiccamento di Salvini a Casapound, quando si è fatto fotografare allo stadio con la giacca a marchio Pivert, il marchio di fabbrica del partito di Simone Di Stefano: “Io quella giacca non l’avrei mai messa – ha detto – anche perché esteticamente è davvero brutta”.

Toti a margine del dibattito ha chiesto di distinguere le tesi sovranista del Carroccio dal neofascismo: “Paragonare movimenti che usano slogan anche forti sulla sovranità del nostro Paese e l’esigenza di tutelare le fasce deboli a una liturgia assimilabile al fascismo credo che sia una semplificazione propagandistica e non un’analisi attenta del fenomeno”.  “Nessuno sottovaluta che nei momenti di crisi importanti in cui l’economia fa soffrire molte famiglie, alcune frange del Paese possano intravvedere in movimenti autoritari e autarchici una via d’uscita per le loro sofferenze – ha aggiunto – questo non riguarda solo il fascismo che è molto connotato e ha requisiti che non sempre la violenza politica di questi anni ha ricalcato. Limitare la violenza del sistema e parlamentarizzare uno sfogo sociale è un problema che riguarda tutte le forze politiche e tutti coloro che si riconoscono nella Costituzione”. Per Toti, che utilizza la consueta tecnica del cerchiobottismo “è bene parlare di questi rischi ma non farne uno strumento di lotta politica né strumentalizzarli – ha aggiunto Toti – sia la sinistra che la destra nel nostro Paese hanno vissuto epoche di violenza politica dalla propria parte, entrambe hanno saputo isolarne e combatterle nel solco della nostra Costituzione”.

Berizzi nel suo libro Nazi Italia oltre a sostenere la tesi della grande svolta del Carroccio, dall’antifascismo autonomista di Umberto Bossi al fascio-leghismo di Matteo Salvini, non fa troppi sconti nemmeno al centro sinistra, da un lato ricordando come all’edizione 2017 della Leopolda fu invitato e acclamato un certo Luigi Celeste, presentato con un perito informatico che aveva svoltato la sua vita. Peccato che nel suo passato – compreso l’omicidio del padre violento – ci fosse quello di un neonazi che girava armato “a caccia di rossi” finito in carcere fra l’altro per il tentato omicidio di due militanti del centro sociale Cox 18 insieme all’attuale leader di Lealtà Azione Stefano Del Miglio. Non solo, Berizzi ricorda le dichiarazioni sia dell’ex premier Matteo Renzi, sia dello stesso Minniti che qualche anno fa minimizzavano rispetto al neofascismo.

“Il fascismo è un pericolo reale anche quando non si chiama così. Credo che le esperienze storiche che hanno portato al fascismo siano state anticipate da fenomeni che non si richiamavano esplicitamente alle parole d’ordine del fascismo. C’è un fascismo inconsapevole che è stato sottovalutato ma c’è anche un fascismo esplicito che è stato sdoganato”. ha detto Orlando a margine della presentazione del libro. “Credo che si debba tornare a un’attenzione più forte e a una capacità di battaglia culturale che le forze democratiche, non solo la sinistra, hanno smarrito – ha aggiunto Orlando – serve la costruzione di un fronte che vada oltre le forze della sinistra. Credo che contro il fascismo si debba costruire un fronte laico”. 

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.