Genova. E’ dall’altra parte della città, ma al municipio Medio Ponente hanno deciso di dire la loro sul manifesto anti-aborto comparso in corso Buenos Aires. E’ stato votato a maggioranza una mozione presentato dalla consigliera di Chiamami Genova Nadia Carì (sì da parte del centrosinistra e del M5S, astenuta Forza Italia, contraria Lega e Vince Genova) che impegna presidente e giunta municipale affinché si impegnino presso sindaco e giunta comunale per ottenere l’immediata rimozione del manifesto con il feto e per l’assicurazione del non ripetersi, in futuro, di analoghe affissioni di materiali pubblicitari dello stesso tenore e oggetto.
“Ci si è soffermati soprattutto sulle modalità con le quali il manifesto mostrava la sua contrarietà alla pratica dell’interruzione volontaria di gravidanza – spiega Nadia Carì – sul fatto che con quel manifesto si colpevolizzano le donne piuttosto che esprimere contrarietà sul merito della legge. E poi soprattutto sul fatto che si è consentito affiggere e mantenere con motivazioni francamente opinabili, un manifesto che platealmente offende chi utilizza una legge dello Stato”.
“La 194 è una legge che è in vigore da 40 anni – continua la consigliera di Chiamami Genova – e grazie a questa si è debellato il fenomeno delle morti per aborto clandestino Questa è una conquista che le donne hanno fatto e che recentemente anche l’Irlanda ha confermato. Per cui, che queste persone se ne facciano una ragione e che si rendano conto che 8 miliardi di persone sono al mondo perché la norma è che le donne decidono di tenere i figli che aspettano e quelle che invece ricorrono legittimamente alla interruzione volontaria di gravidanza hanno dei motivi che non devono essere né sindacati né giudicati, ma semplicemente accettati e rispettati”.
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