Genova. “In un paese normale con un esercito forte questa mattina ci saremmo risvegliati con un colpo di stato militare”. Così Daniela Segale, pasionaria della Lega, candidata per il Carroccio alle politiche e presidente del parco dell’Antola, inizia a commentare, con un acceso post, la scelta del presidente della Repubblica di rifiutare Savona al ministero dell’Economia e quindi di bloccare la nascita del governo M5S – Lega.
E ancora, proseguendo nella critica al Quirinale, “…il comportamento del Presidente della Repubblica di questi giorni ha evidenziato, se ve ne fosse stato ancora bisogno, quanto sia schiavo e servo delle imposizioni europee e non solo”, oppure, “In un paese normale questo sarebbe sufficiente per scatenare una spontanea rivolta di protesta in piazza…”.
Ad accorgersi del post, poco consono al ruolo istituzionale di Daniela Segale, il capogruppo del Pd in consiglio regionale, che afferma: “Parole eversive, indegne e che offendono la costituzione e il presidente della repubblica. Frasi dettate da una profonda ignoranza della carta costituzionale e che suonano ancora più gravi se pronunciate da una rappresentante delle istituzioni. Facebook non è il salotto di casa propria, ma una piazza pubblica. La violenza di certe affermazioni non può passare inosservata”.
Lunardon chiede l’intervento di Toti:”Se si presiede un Ente bisogna saper misurare le parole. E una rappresentante delle istituzioni che inneggia a un golpe di piazza e offende il Capo dello Stato non è degna di ricoprire quel ruolo. Segale faccia un passo indietro e si dimetta. Il governatore Toti intervenga”.