Genova. La Liguria è tra le 5 regioni italiane con il minor tasso di povertà educativa che colpisce bambini e ragazzi, ovvero quella condizione che li priva delle opportunità necessarie per apprendere, sperimentare e coltivare le proprie competenze e aspirazioni. Ề quanto emerge dal nuovo indice di povertà educativa contenuto nel rapporto “Nuotare contro corrente. Povertà educativa e resilienza in Italia” diffuso oggi da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – in occasione del lancio della campagna Illuminiamo il futuro.
La Liguria si posiziona infatti al quint’ultimo posto della classifica delle regioni italiane con il più alto tasso di povertà educativa, dove a fare meglio sono, nell’ordine, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. I tassi più elevati di povertà educativa si registrano invece in Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Molise, i territori in cui i minori sono maggiormente privati della possibilità di sviluppare percorsi di resilienza determinanti per superare ostacoli e condizioni di svantaggio iniziali.
Dal rapporto di Save the Children emerge che l’Italia, nel suo insieme, è un Paese vietato ai minori, dove quasi 1 milione e trecentomila bambini e ragazzi – il 12,5% del totale, più di 1 su 10 – vivono in povertà assoluta, oltre la metà non legge un libro, quasi 1 su 3 non usa internet e più del 42% non fa sport. Ma, soprattutto, un Paese dove i minori non riescono a emanciparsi dalle condizioni di disagio delle loro famiglie e non hanno opportunità educative e spazi per svolgere attività sportive, artistiche e culturali.
Sebbene la Liguria si segnali tra le regioni con il minor tasso di povertà educativa nel nostro Paese, lo scenario che emerge dal rapporto desta comunque forti preoccupazioni. Nella Regione, infatti, solo 1 bambino su 6 frequenta l’asilo nido o un servizio per la prima infanzia, 5 classi delle scuole secondarie su 6 non offrono il tempo pieno agli studenti, e 1 ragazzo su 3 non fa sport, non legge libri o non naviga su internet.
Diverso, invece, il discorso della “resilienza” che permette a ragazzi e ragazze di raggiungere ottimi livelli di apprendimento anche provenendo da famiglie in gravi condizioni di disagio. L’Italia, tra i Paesi europei, risulta quello dove i processi di resilienza sono meno sviluppati e tra le regioni italiane e in Liguria solo il 27% dei ragazzi di 15 anni di età che provengono da famiglie liguri svantaggiate dal punto di vista socio-economico si dimostrano resilienti, riuscendo a superare ostacoli e difficoltà e a raggiungere le competenze minime sia in matematica che in lettura. Una percentuale di molto inferiore ad altre regioni del nord.
“La resilienza di bambini e adolescenti – spiega Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.- è ulteriormente penalizzata dall’abbandono e dal degrado in cui versano tantissimi spazi pubblici, che invece potrebbero fare la differenza ed essere utilizzati dai minori che vivono in contesti svantaggiati per svolgere attività sportive, artistiche e culturali. Luoghi che per tanti di loro potrebbero rappresentare un’opportunità reale per riscattarsi, uscire dalle difficoltà più forti di prima, migliorare i loro risultati scolastici e coltivare capacità, sogni e aspirazioni”
In occasione del rilancio della campagna Illuminiamo il futuro – giunta al suo quinto anno e attiva dal 12 maggio – Save the Children lancia oggi una petizione on line – disponibile su www.illuminamoilfuturo.it – per chiedere che tutti gli spazi abbandonati, spesso lasciati nel completo degrado, vengano restituiti ai bambini e siano dedicati ad attività sportive, educative e culturali gratuite.
La mobilitazione, accompagnata sui social dall’hashtag #italiavietatAiminori, è associata ai 10 luoghi vietati ai minori in Italia, individuati dall’Organizzazione con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui tanti spazi sottratti ai minori nel nostro Paese. Tra questi L’Aquila, la città simbolo vietata ai minori – ma anche agli adulti – che a nove anni dal terremoto vede ancora i bambini e i ragazzi privati della possibilità di tornare a studiare nelle loro scuole e degli spazi educativi e ricreativi di cui hanno bisogno; e il Parlamento, il luogo per eccellenza dove troppo spesso i diritti dei minori vengono ignorati e la loro voce resta inascoltata.
Nell’ambito della campagna, inoltre, a partire dal 14 maggio è prevista una settimana di mobilitazione, con centinaia di eventi e iniziative in tutto il Paese, da nord a sud, in cui saranno coinvolte tantissime realtà locali, associazioni, scuole, enti e istituzioni culturali che anche quest’anno hanno scelto di essere al fianco di Save the Children per sensibilizzare e informare sul tema del contrasto alla povertà educativa che colpisce bambini e ragazzi e sull’importanza di attivare comunità educanti.
Numerose le iniziative che si terranno anche in Liguria tra cui, solo per citarne una, l’iniziativa “Illuminiamo la festa dello sport”, all’insegna di prove di parkour e ginnastica acrobatica in piazza, che sarà promossa da UISP- Comitato territoriale di Genova e che si svolgerà 18 maggio alle ore 15, nell’ambito della Festa dello sport, appuntamento che si svolge ogni anno nel Porto Antico di Genova e che richiama la presenza di tantissimi bambini e famiglie.