Genova. I giudici della Corte dei Conti della Liguria hanno sollevato la questione di legittimità costituzionale per quanto riguarda il risarcimento del danno all’immagine, come richiesto dalla procura, per Vincenzo Canterini, all’epoca dei fatti comandante dal VII Nucleo Antisommossa del Reparto Mobile di Roma, che prese parte al G8 di Genova del luglio del 2001.
Canterini lo scorso luglio è stato condannato dalla magistratura contabile a risarcire 53 mila euro per il danno patrimoniale, i giudici, però, non si erano espressi sulla richiesta di risarcimento del danno d’immagine di 50mila euro in quanto avevano già avanzato il dubbio di legittimità costituzionale. La legge dice che vanno esclusi dal risarcimento del danno all’immagine i reati prescritti.
Nel caso di Canterini il processo penale si era concluso con la prescrizione, ma il giudice d’appello aveva condannato il funzionario in solido con il ministero al risarcimento civile dei danni e delle spese processuali. Secondo quanto ricostruito dalla magistratura penale, l’ allora comandante dal VII Nucleo Antisommossa “in carenza dei presupposti legittimati e abusando dei propri poteri e violando i propri doveri”, aveva utilizzato contro i quattro, tra cui anche un avvocato del Genoa Social Forum, spray urticante per costringerli a allontanarsi dal luogo dove sostavano.
I fatti sono avvenuti in corso Buenos Aires a Genova, e in quel momento non vi erano disordini né situazioni tali da giustificare la forza da parte delle forze dell’ordine. Ora, i giudici contabili hanno rinviato gli atti alla Suprema Corte, decisione che peserà anche su un nuovo filone del G8, quello riguardante i fatti avvenuti alla Diaz, che la procura contabile si sta apprestando a chiudere, anche in questo caso con richieste di risarcimento sia per i danni patrimoniali che d’immagine.