Genova. Lo ha visto dallo spioncino davanti alla sua porta e, impaurita, ha chiamato il 112 restando in contatto con gli operatori raccontando loro i trascorsi travagliati della coppia. Poi la comunicazione si è interrotta bruscamente.
I poliziotti sono intervenuti immediatamente e già dalle scale hanno sentito forti colpi e urla provenire dall’appartamento. Hanno trovato la donna rannicchiata in un angolo che si copriva il volto e lui che le gridava violentemente contro. Nella stanza, completamente a soqquadro, c’erano per terra il telefono che l’uomo le aveva strappato dalle mani, distruggendolo, e il ferro morto della porta scardinata con il calcio che gli aveva permesso di entrare nell’appartamento.
L’uomo, altamente agitato, è stato allontanato dall’abitazione e portato in Questura. Già in passato la donna aveva subito violente aggressioni da parte del compagno, soprattutto quando quest’ultimo era in preda ai fumi dell’alcool e aveva dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. Per questo motivo aveva deciso di lasciarlo.
Per lui, 38enne ecuadoriano, pregiudicato, si sono aperte le porte del carcere di Marassi per violazione di domicilio aggravata. E’ stato inoltre denunciato per violenza privata, per danneggiamento e per porto abusivo di oggetti atti all’offesa in quanto deteneva nello zaino un chiodo metallico di 15 cm. che, a suo dire, usava per difendersi. La donna è finita all’ospedale e dimessa con 5 giorni di prognosi per trauma alla testa.