"scurdammoce u passato"

Crisi istituzionale, dal Pd ligure l’appello all’unità di un “largo” centro sinistra, “per combattere il populismo”

In arrivo una feroce campagna elettorale, Rossetti: "Aprire nuovi scenari"

manifestazione pro mattarella
Foto d'archivio

Genova. Ed è subito campagna elettorale. A poche ore dalla rinuncia di Giuseppe Conte, dopo il veto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli schieramenti politici si preparano a rinsaldare i ranghi in vista di un ineluttabile prossimo appuntamento elettorale.

Il premier incaricato Cottarelli è stato chiaro: senza fiducia si va al voto a settembre, con la fiducia entro l’estate 2019. Entro un anno, quindi, si tornerà a votare. Salvo colpi di scena.

E allora si riparte: lo scenario attuale potrebbe rafforzare sia Lega che M5S, da alcuni osservatori considerati in parte corresponsabili della crisi istituzionale (Matterella nel suo discorso ha parlato della richiesta di un nome politico per il dicastero dell’economia, ipotesi rifiutata senza controproposta, a quanto pare, dai giallo-verdi), e sicuramente metterà alla prova tutta l’area del centro sinistra, o quello che ne è rimasto.

“I presidi nelle piazze italiane a difesa del Presidente della Repubblica Mattarella e della Costituzione sono un segnale positivo per la tenuta democratica del Paese – dichiara Pippo Rossetti, rappresentante di spicco del Pd ligure – Tanti hanno capito che i grandi avversari da battere sono il populismo demagogico e l’interesse del consenso perenne coltivato da Salvini”

Secondo il consigliere regionale questa consapevolezza “può essere utile a rinsaldare tutte quelle aree e forze che si sono riconosciute in passato nel centrosinistra”. Una chiarissima mano tesa a Leu e a tutti quei delusi in cerca di una casa politica a sinistra.

“Penso però che non si debbano mettere insieme solo storie comuni e spesso – purtroppo – molto litigiose fra loro, ma credo sia anche necessario traguardare nuove collaborazioni con il mondo del lavoro, la società e la politica – continua Rossetti . Il grande conflitto che si prospetta davanti non sarà solo fra destra e sinistra, ma soprattutto fra progressismo e populismo”

Da qui nasce “la doppia necessità di rinsaldare i rapporti e di aprire anche nuovi scenari – conclude – Uniti e più forti si vince per il benessere degli italiani e per lo sviluppo del nostro Paese”.

Un appello che non giunge nuovo nel “pianeta sinistra”, da decenni in preda a crepe, fratture, scissioni e rincorse. La porta sembra riaprirsi per tutti i fuoriusciti, per trovare una unità nel nome del “nemico comune”. Basterà? E, in subordine, servirà?

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