Il caso

Genovese ucciso in Costa Rica, la procura di Roma apre un’inchiesta

Il 36enne originario di Sampierdarena è stato ucciso da due killer. Ferita la fidanzata

salvatore ponzo

Genova. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio in relazione alla morte di Salvatore Ponzo, l’imprenditore genovese di 36 anni, ucciso a San José in Costa Rica. Anche la Farnesina, attraverso l’Ambasciata d’Italia a San José, sta seguendo il caso: la sede diplomatica agisce in contatto con le autorità locali del Paese centroamericano.

Ponzo, originario di Sampierdarena, è stato freddato da due uomini a bordo di una moto che hanno atteso – secondo quanto ha raccontato un testimone – che uscisse dal palazzo dell’ambasciata italiana. Uno dei due uomini sulla due ruote ha tirato fuori una pistola e ha sparato. Il 36enne genovese è morto, la fidanzata, Toaquiza Lopez, 26 anni, ecuadoriana, è rimasta ferita ed è grave.

Ponzo era il fondatore di una società di export di ananas e altri frutti esotici, la Tierra Nuestra Latina, un’attività che andava avanti da tre anni.

Il responsabile della polizia Daniel Calderon ha spiegato che è in corso una massiccia caccia all’uomo e allo stato non è ancora chiaro il movente. Indagini anche sull’attività imprenditoriale di Ponzo. Gli investigatori si sono presentati nello stabilimento alla ricerca d’informazioni che possano agevolare gli accertamenti, però i collaboratori della vittima non sono risultati utili.

Lo scorso 14 maggio era scomparso in Costa Rica un altro imprenditore italiano, Stefano Calandrelli, ritrovato poi morto il 21. Il corpo senza vita del romano cinquantenne, da 20 anni in Costa Rica, era stato trovato sotto un ponte a San Josè.

Più informazioni
leggi anche
Una razza a Bergeggi
Buone notizie
Sarà in Italia lunedì il 12enne genovese punto da una razza in Costa Rica. Toti: “Felice per sblocco situazione”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.