Genova. Commissione sulla situazione Ilva cominciata e sospesa a palazzo Tursi visto che una quindicina di lavoratori ha deciso di sedersi in sala rossa tra le poltrone libere dei consiglieri anziché sugli spalti.
A provare a far spostare i lavoratori è stato il consigliere del M5S Fabio Ceraudo, dipendente dell’Ilva e sindacalista della Uilm, che ha chiesto ai colleghi di spostarsi per evitare di far annullare la commissione. A replicare duramente ci ha pensato il responsabile dell’Rsu della Fiom Armando Palombo: “Noi siamo quelli che hanno occupato la fabbrica per sette giorni e tu non c’eri – ha detto Palombo rivolto a Ceraudo – per noi i politici sono tutti uguali e non ci fidiamo, così come non ci fidavamo nel 2005. Per questo abbiamo preteso che l’accordo di programma fosse esigibile giuridicamente e per questo adesso da qui non ci muoviamo”. Ceraudo, ha poi replicato, così.
La commissione è stata sospesa per circa quarantacinque minuti. Alla ripresa il consigliere Grillo ha chiesto di andare avanti ma il segretario generale, chiamato dal presidente della commissione Marta Brusoni, ha rilevato che è il presidente della commissione stesso a decidere sull’andamento dei lavori nel rispetto del regolamento.
Sul tema è stato chiamato a intervenire anche il presidente del consiglio Alessio Piana che è spiegato che “non è consono al regolamento proseguire la commissione con i lavoratori nell’emiciclo, ma sono disponibile a convocare un incontro con capigruppo e sala giunta nuova”.
La commissione è stata chiusa tra le proteste sia dei consiglieri di maggioranza sia dei consiglieri di opposizione. La proposta che potrebbe essere formalizzata nelle prossime ora è quella di una commissione ‘esterna’ alla sala rossa di Palazzo Tursi a cui potranno partecipare quindi tutti i lavoratori interessati. Molto probabilmente si svolgerà a Villa Bombrini.
La commissione mai effettivamente cominciata però non manca di scatenare polemiche tra gli stessi sindacati e tra questi e le scelte dei commissari. “Sono francamente deluso dall’impossibilità di poter discutere in una commissione in cui si doveva parlare dell’Ilva – attacca il segretario della Uilm Antonio Apa – La complessità della situazione, con un accordo di due forze politiche che tendono a destrutturare l’apparato industriale di questo Paese e quindi in questo caso l’Ilva non si è potuta affrontare perché ci sono stati alcuni facinorosi che hanno impedito la prosecuzione di questa commissione”. “Un nostro rappresentante sindacale è stato attaccato” – aggiunger Apa – e penso che in una situazione così complessa serva un grande sforzo unitario mentre non serve additare alcuni lavoratori come nemici del popolo. Questa filosofia non porta da nessuna parte”. Per il segretario della Fim Liguria Alessandro Vella “c’è un clima difficile e quello che è successo oggi sicuramente non aiuta. E’ stato un cattivo esempio di democrazia perché bisogna rispettare i regolamenti certo, ma sta di fatto che oggi non abbiamo potuto esprimere la preoccupazione dei lavoratori”. Vella auspica che “ci sia presto un’altra occasione per esplicitare le preoccupazioni dei lavoratori e il percorso positivo dell’accordo di programma in un momento in cui c’è la formazione di un nuovo governo in cui si pensa anche alla chiusura di Taranto”.
Ad Apa replica a stretto giro il segretario della Fiom Bruno Manganaro: “Gli unici facinorosi sedevano fra i consiglieri comunali. Noi siamo venuti a un’audizione: c’erano dei banchi liberi, non siamo andati oltre le regole previste dalla normativa sulla sicurezza”. “E’ ridicolo per chi sta perdendo il lavoro discutere se si deve sedere sulla sedia ‘a’ o sulla sedia ‘b’ – aggiunge Manganaro – di fronte a questa situazione i lavoratori si arrabbiano e sono più che giustificati”.
Per il segretario della Fiom “un consiglio comunale dovrebbe discutere sul merito, non sulla forma invece si è persa un’ora per la forma chiamando anche il segretario generale del Comune. Se i consiglieri non sono in grado di mettersi d’accordo come e dove discutere, noi non ci possiamo fare niente: i lavoratori hanno diritto non solo di ascoltare ma anche di parlare. Noi discutiamo: siamo un po’ matti, mica scemi”. Rispetto alla polemica tra il coordinatore dell’rsu della Fiom Armando Palombo e il delegato Uilm nonché consigliere M5S Fabio Ceraudo, Manganaro attacca: “Se uno è un consigliere comunale fa il consigliere comunale: non è che quando gli va bene è consigliere comunale e quando gli fa più comodo è operaio. Nella vita devi scegliere che cosa vuoi fare”.