Genova. “Il livello di sopportazione comincia a essere decisamente elevato. Visto che non vuole essere divisivo Bucci potrebbe invitare a prendere un caffè Minghella o magari portare dei fiori sulla tomba di Vito Spiotta, colui che ha fatto fucilare don Bobbio, tanto per fare due esempi ma ce ne sarebbero molti altri”. E’ furioso il presidente di Anpi Genova Massimo Bisca dopo le scarne parole del sindaco di Genova Marco Bucci che a quattro giorni dalla polemica divampata sulla presenza del consigliere delegato Sergio Gambino alla commemorazione per i caduti della Repubblica sociale si è limitato a ripetere di essere il “sindaco di tutti, anche e soprattutto di quelli che fischiano”.
Il sindaco deve “scegliere da che parte stare – ha detto Bisca – se non le vittime o con i carnefici e quali valori abbracciare sennò mi domando perché continui a fare il presidente del comitato permanente per la resistenza”.
“Per me Bucci è il classico vaso di coccio tra i vasi di ferro ma si renderà conto presto che così non riuscirà ad andare avanti” ha proseguito il presidente dell’Anpi che, nonostante la rabbia, non rinnega la decisione di aver strenuamente difeso il sindaco dai fischi dei contestatori sul palco del 25 aprile: “Non sono pentito perché quella era e resta la mia idea di democrazia”. Sembra scontato che, dopo lo scarno intervento del sindaco, martedì a palazzo Tursi sugli spalti saranno in molti a chiedere una presa di posizione diversa ed è probabile che per il primo cittadino arrivino nuove contestazioni.
Intnto la petizione online lanciata da Anpi Genova per chiedere al primo cittadino di dissociarsi nettamente, con sta continuando a raccogliere adesioni. Tra queste quella del presidente della comunità ebraica Ariel Dello Strologo.
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