Genova. “Ho visto piangere mia madre per la morte di suo fratello in Germania, in guerra, mandato là da quel regime, e lì ho capito da che parte stare. Lei, sindaco, da che parte sta?”. A porre questa domanda a Marco Bucci, durante la discussione in consiglio comunale della commemorazione dei morti dell’Rsi, Stefano Giordano, portavoce del Movimento 5 Stelle. “Riteniamo gravissimo che il Comune di Genova abbia partecipato ufficialmente al fianco di esponenti dell’estrema destra, dopo aver definito il Gay Pride una manifestazione divisiva, ci chiediamo quindi se il sindaco Bucci non ritenga altrettanto divisivo commemorare ufficialmente i caduti della peggior dittatura che questo Paese abbia mai vissuto”.
E ancora, il consigliere pentastellato si spinge in un paragone duro: “Oggi la maggioranza in Comune assomiglia sempre di più a quel potere che i repubblichini difendevano, non possiamo sopportare che gli ultimi baluardi del fascismo siano ricordati come bravi ragazzi. Si poteva aspettare almeno che morissero tutti i partigiani per sbeffeggiare il loro impegno in questo modo”.
“Dire non sapevo non basta, non può essere una giustificazione, se lei è il sindaco di Genova e dei genovesi ci aspettiamo che condanni in maniera forte la partecipazione del suo consigliere Gambino con la fascia tricolore alla commemorazione dei morti dell’Rsi”. Cristina Lodi, capogruppo del Pd in consiglio comunale, ha poi ribadito a nome dei Dem una propria delusione. “Bastava poco, bastava ricordare il sacrificio di chi ha perso la vita per donare a tutti noi la libertà e dire con chiarezza che la fascia tricolore del Comune di Genova lì non doveva andare – afferma – non si tratta della pietà per i morti, che va riconosciuta a tutti, ma di riaffermare che alcuni lottavano per la libertà e altri per affossarla nel sangue. Purtroppo, ancora una volta, il sindaco e la sua maggioranza balbettano di fronte al tema della Resistenza”.
Sullo stesso tenore Gianni Crivello (Lista Crivello): “Mettere sullo stesso piano chi è morto per la libertà e chi morì per reprimere la libertà è una cosa che grida vendetta, se passasse questa logica allora anche coloro che hanno messo le bombe sull’Italicus e coloro che hanno assassinarono Rossa, Tobagi e Moro, anche loro dicevano di aver fatto ciò perché credevano in qualcosa”.
Infine Paolo Putti (Chiamami Genova) che, fuori dall’etichetta dell’aula rossa e citando una frase di fantozziana memoria ha affermato: “Qualcuno è andato volutamente a commemorare l’Rsi e non si può, i morti in quanto tali il 2 novembre. ma adesso perché? O questa è stata una c..ata pazzesca o me la dovete spiegare bene”. L’opposizione, dopo l’intervento di Bucci, ha abbandonato l’aula.
Anche prima dell’articolo 55 su Salò c’era stata polemica per il fatto che il presidente del consiglio Alessio Piana avesse deciso di discutere prima un documento simile, ma presentato dal centrodestra, sul tema dei fischi e delle ingiurie rivolte al sindaco durante il discorso in piazza Matteotti del 25 aprile.