Genova. I ritardi nella riapertura della discarica di Scarpino preoccupa i consiglieri comunali del Partito Democratico che hanno presentato una nota per chiedere alcune notizie sulla situazione. “Abbiamo appreso dalla stampa che l’impianto di Scarpino non aprirà il primo maggio – spiegano in una nota – e di fronte a un’interrogazione urgente per avere maggiori chiarimenti sul tema, presentata il 24 aprile nel corso della seduta del Consiglio comunale, non è arrivata alcuna risposta dalla Giunta, come se la questione fosse di poco conto”.
I consiglieri del Partito Democratico, quindi, chiedono risposte chiare sul tema. “Anzitutto, vorremmo sapere quanto inciderà sulla situazione economica e finanziaria di AMIU questo ritardo nella riapertura della discarica – proseguo la nota – posto che la previsione di budget aziendale aveva come presupposto la riapertura a maggio. Non vorremmo, peraltro, che proprio questa incertezza finanziaria fosse alla base di tempi di approvazione del bilancio di AMIU stranamente dilatati.
Considerato che, quando riaprirà, la discarica potrà comunque accogliere solo rifiuti opportunamente trattati e biostabilizzati in impianti di terzi, vorremmo conoscere i costi di tale trattamento, e quali impianti di terzi saranno coinvolti. Inoltre chiediamo anche quale sarà il costo di smaltimento presso la discarica che i genovesi pagheranno una volta che questa verrà aperta.
Infine il Pd pone una forte preoccupazione rispetto all’impianto di trattamento del percolato della vecchia e della nuova discarica. “Impianto per il quale era già stata esperita apposita gara ed assegnata la costruzione, ma la cui realizzazione ci risulta essere ancora al palo. Questo ritardo è certamente motivo di grande preoccupazione, soprattutto per il territorio della Valle del Chiaravagna”.