La polemica

Sala e patrocinio al Ramo d’Oro, la comunità ebraica: “Ha posizioni revisioniste vicine a fascismo”. Stamattina la decisione del municipio Medio levante

La Ceg ringrazia il Pd e l'assessore Serafini. Secondo indiscrezioni il municipio potrebbe andare contro la volontà di Tursi e concedere comunque la sala

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Genova. “La Comunità Ebraica di Genova ha appreso con seria e grave preoccupazione della decisione del Municipio Medio Levante di sostenere la concessione di patrocinio e dell’uso di sale pubbliche da parte del Comune di Genova all’associazione Il Ramo d’Oro, che si caratterizza per posizioni revisioniste e vicine all’ideologia fascista. La CEG ringrazia il gruppo consiliare del PD per aver segnalato tempestivamente la questione, e l’assessore Serafini per essere intervenuta con decisione e aver prontamente chiesto la revoca del sostegno istituzionale”. Lo rende noto in un comunicato la comunità ebraica di Genova dopo la decisione presa ieri da Tursi con una lettera ufficiale dell’assessore comunale alla Cultura Elisa Serafini al presidente del municipio Medio levante Francesco Vesco per “contrasto con la mozione di Consiglio Comunale approvata il 23/1/2018 – 0095”, meglio nota come mozione antifascista”.

Proprio questa mattina in giunta il municipio dovrebbe deliberare la revoca del patrocinio e dell’utilizzo della sala, ma secondo indiscrezioni (non è stato possibile raggiungere telefonicamente il presidente Vesco) il giunta potrebbe comunque decidere di concedere gli spazi andando contro la volontà di Tursi. Con quali conseguenze è ancora da vedere. Ieri sera Serafini, dopo la decisione, ha ricevuto parecchi palusi ma anche diverse critiche in particolare da esconendi di Fdi e anche da parte dell’assessore di Vince Genova Tiziana Notarnicola.

A denunciare il fatto che il Municipio Medio Levante aveva concesso sala e patrocinio a un’associazione culturale esplicitamente vicina ai movimenti di estrema destra era stato il consigliere del Pd Alessandro Terrile che aveva presentato un’interrogazione scritta proprio all’assessore alla Cultura. L’assessore si era ripromessa di verificare la situazione e così ha fatto, decidendo nel giro di un paio d’ore di revocare il patrocinio e così lo spazio pubblico. Il ramo d’Oro, che ha sede in corso Buenos Aires, si autodefinisce sul suo sito un’associazione che si occupa della “diffusione della cultura anticonformista e del pensiero Tradizionale”: in passato prima dell’apertura delle sedi di Casapound o Lealtà Azione ha invitato ripetutamente i loro esponenti di spicco per iniziative condivise. Proprio scorrendo il sito dell’associazione è facile avere prova della vicinanza con i movimenti di estrema destra, come ha spiegato lo stesso Terrile: “Sul sito del Ramo d’oro si viene invitati a donare il 5 per mille a tre organizzazioni benefiche: l’Associazione Fiamme Bianche R.S.I., la Fondazione Repubblica Sociale Italiana e l’Isola delle tartarughe Onlus, a cura di Casa Pound”.

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