Genova. “Con questa squadra abbiamo abbiamo cercato di dare una marcia diversa in questa fase politica di afasia. C’è la necessità di ricucire con il territorio e strutturare il lavoro. Vogliamo che passi forte il messaggio che il Pd a Genova c’è e riparte dai suoi temi e dalle sue battaglie mettendosi nel contempo in ascolto della città”. Con queste parole il segretario provinciale del Pd Alberto Pandolfo ha presentato oggi la nuova segreteria provinciale. Dieci persone, compreso il segretario con un età media di 38 anni.
I nuovi membri della segreteria sono Rosaria Augello, 60 anni, con delega ai diritti, Alberto Balbi, 28 anni, con delega alle Reti e al sapere, Simone Barbagallo, 31 anni, delega al territorio, Federica Castagnola, 28 anni, delega alle politiche europee, Marina Costa, 55 anni, delega alla persona, Simone D’Angelo, 31 anni, delega allo sviluppo, Francesca Gallerani, 45 anni, delega alla comunicazione, Fabio Gregorio, delega alla riforma del partito e all’Innovazione e Fabio Quartino, 34 anni con delega all’organizzazione. I primi compiti operativi che la nuova segreteria dovrà affrontare sono l’assemblea di tutti i circoli del partito, fissata per il 2 maggio e l’assemblea provinciale convocata il 7 maggio.
Pandolfo ha anche commento l’attuale fase politica con il dialogo tra Pd e M5S: “Sicuramente il dialogo e il confronto che hanno caratterizzato questi 55 giorni sono un fatto positivo. E’ evidente che alle elezioni sono prevalse altre forze rispetto al pd che però non sono in grado di restituirci una capacità di governo e credo che sia saggio da l punto di vista del metodo che il Pd sia disponibile al dialogo rispondendo a un richiesta che proviene dal Quirinale”.
“Basti pensare a livello nazionale al reddito di cittadinanza che vorrebbe il M5S contrapposto al reddito di inclusione introdotto dal Pd – ha spiegato il segretario – oppure a livello locale alle posizioni opposte rispetto alle infrastrutture e al terzo valico”. Quello che la neonata segreteria provinciale assicura è che “qualunque sarà la decisione della direzione nazionale il Pd rimarrà un partito il Pd rimarrà unito e nessuno può pensare di utilizzare questa situazione per dividerlo”.