Sentenza

La Cassazione dice sì al sequestro preventivo dei conti della Lega, richiesta partita da procura di Genova

Potrebbe essere esteso il blocco dei fondi anche alle somme che arriveranno in futuro al partito di centrodestra. Vicenda legata alla condanna di Bossi e Belsito

Genova. ”Dobbiamo leggere le motivazioni ma se hanno accolto le nostre istanze siamo molto soddisfatti”, il procuratore Vittorio Ranieri Miniati – che insieme al sostituto Paola Calleri ha seguito la vicenda del sequestro dei soldi della Lega – ha commentato la decisione della Cassazione che ha accolto il ricorso della procura genovese.

Questo significa che, come chiesto dal ricorso presentato dalla procura di Genova, potrebbe essere esteso il blocco dei fondi anche alle somme che arriveranno in futuro al partito di centrodestra. La seconda sezione penale della Suprema Corte, al termine dell’udienza a porte chiuse, ha annullato con rinvio al riesame l’ordinanza con la quale i giudici genovesi avevano fermato il sequestro. Bisognerà attendere le motivazioni per capire quali saranno le indicazioni della Cassazione al riesame che dovrà rivalutare il caso.

La vicenda parte dalla sentenza di primo grado nei confronti di Umberto Bossi e Francesco Belsito per la truffa allo Stato sui rimborsi elettorali da circa 49 milioni. La Cassazione ha anche rigettato il ricorso di Bossi contro il sequestro disposto nei suoi confronti.

Per il momento i sequestri sono fermi in attesa della fissazione di una nuova udienza davanti al tribunale del riesame. I giudici a quel punto dovranno adeguarsi ai principi stabiliti dalla Suprema Corte. Se la Cassazione dovesse avere preso in considerazione quanto sostenuto dalla procura, la sentenza metterebbe la parola fine alle diverse interpretazioni stabilendo con chiarezza che i sequestri possono essere fatti anche successivamente al momento di emissione del provvedimento che li autorizza.

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.