Genova. “Spostano le voci ma l’obiettivo è sempre quello di ridurre il salario per cui le distanze rimangono e giovedì dovranno dirci chiaramente quanti lavoratori assumerà Mittal, per noi è chiaro che devono essere tutti gli attuali 14 mila”. Il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro commenta così l’ennesimo tavolo al Mise sulla vertenza Ilva, tavolo che anche oggi si è occupato del salario.
L’incontro è stato aggiornato a giovedì 26 aprile dove si comincerà ad entrare nel merito degli organici. E a Genova giovedì l’rsu ha convocato l’assemblea dei lavoratori: “Una scelta doverosa – dice Manganaro – visto che continuiamo a sederci a tavoli che non portano da nessuna parte. e’ giunto il momento di informare i lavoratori. Comincia Genova ma sono certo che altre assemblee verranno convocate anche negli altri stabilimenti”. Rispetto alle proposte avanzate oggi da Am Investco il giudizio è negativo: “In pratica chiedono ai lavoratori di tagliarsi circa 3 mila euro di salario all’anno se prendiamo a modello un lavoratore di quarto livello e se il Governo pensa di farci ingoiare il rospo si sbaglia”.
“Tutti vorremmo un accordo finale su Ilva. La Fiom non aspetta né questo quadro politico né il prossimo. La situazione attuale è talmente confusa politicamente che noi ci atteniamo ai fatti”. ha commentato all’uscita il segretario generale della Fiom Francesca Re David. Anche per Re David, come per il segretario nazionale della Uilm Palombella, c’e’ stato un “avanzamento della trattativa per quanto riguarda la parte fissa delle retribuzioni che resteranno invariate” mentre “restiamo lontanissimi per la parte variabile legate ai premi di risultato”. “L’azienda vorrebbe legare i premi di risultato al raggiungimento dell’Ebit positivo, questo significa che per tre anni non ci sarebbe nessun premio, mentre il nostro sistema di premio è legato ai volumi di produzione” ha aggiunto. Quanto all’incontro del 26 aprile Re David si aspetta per giovedì “un quadro esplorativo sull’occupazione dal quale partire”.
A rappresentare il governo ancora una volta il sottosegretario al Mise Teresa Bellanova: ”E’ una trattativa complessa e c’e’ bisogno di tempo – ha detto – Oggi abbiamo comunque fatto un passo avanti Finalmente è stata raggiunta una convergenza per la parte che riguarda la parte di salario fisso, non solo quella riguardante il Ccnl ma anche la parta fissa relativa al contratto aziendale di secondo livello. Rimane invece ancora aperto un punto che riguarda il salario variabile”.
“Il 26 – ha aggiunto il viceministro – speriamo di cominciare a discutere più nel merito per quanto riguardano gli organici. Da parte del Governo abbiamo dato alle parti tutta la disponibilità di tempo necessario per arrivare a un’intesa. Sicuramente – ha concluso – per il Governo il punto dirimente è quello di salvaguardare posti di lavoro, salvaguardare un’azienda che ha grandi prospettive e mantenere in Italia una grande produzione di acciaio insieme all’impegno che abbiamo sempre avuto di ambientalizzare lo stabilimento di Taranto e far vivere cittadini e lavoratori in una condizione di maggiore sicurezza dal punto di vista ambientale e lavorativo”.