Finanza pubblica

Genova quinta città in Italia per capacità di riscossione tributi, basso rischio per le finanze

Questo è quanto emerge dal report dell'agenzia di rating Crif "Finanza Pubblica Locale: Indagine sugli effetti dell'autonomia finanziaria dei comuni"

Bruco, il degrado del fratello minore

Genova. Genova. Il capoluogo ligure è la quinta città in Italia più in grado di riscuotere i tributi, ma è anche una di quelle dove i cittadini sono più tassati e cui spetta una maggiore porzione di debito pubblico. Sono alcuni dei dati che emergono dal report realizzato su oltre 7000 comuni italiani dall’agenzia di rating Crif.

L’analisi condotta da CRIF Ratings e descritta in questo report ha tenuto conto della situazione finanziaria dei comuni italiani, mostrando i dati in aggregato per regione di appartenenza seguendo tre grandi aree di indagine sugli effetti dell’evoluzione della finanza pubblica sui Comuni, sul sistema finanziario e sul cittadino.

La prima area di indagine ha ad oggetto la capacità da parte dei Comuni (ovvero gli Enti Locali) di riscuotere tasse/tariffe e di pagare le spese correnti. Riscossione tasse/tribut e Riscossione tariffe. La somma di questi due indici indica l’autonomia finanziaria del Comune. Maggiore è la quota di entrate proprie (tasse/tributi e tariffe) minore sarà la dipendenza dallo Stato. Questo paradigma, se bene attuato con percentuali alte di riscossione è in linea con i principi di autonomia e di autogoverno responsabile.

Bruco, il degrado del fratello minore

Per quanto riguarda la riscossione di tasse/tributi la situazione mostra un’Italia divisa sostanzialmente in due, con le regioni del Nord che mostrano una buona capacità di riscossione (in media di circa il 100%) mentre quelle del Centro-Sud arrancano con percentuali più basse (in media del 93%). Le tasse/tributi più difficili da riscuotere sono la tassa sui rifiuti e l’IMU. Migliore risulta essere invece la capacità di riscossione delle entrate tariffarie

Si nota che i cittadini che in media pagano più tasse/tributi sono quelli residenti in Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo e Campania (in media circa 730 euro a testa). Meno vessati invece i residenti di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Molise, Calabria e Sardegna (in media circa 490 euro a testa).

A chi nasce o vive in Piemonte, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania e Calabria spetta una porzione di debito pubblico maggiore (circa 1.000 euro pro capite in media).

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