Genova. Opposizione sul “piede di guerra” in Regione Liguria sui temi della sanità dopo la notizia che l’ospedale Galliera attuerà già da questa settimana, il blocco dei ocoeri del pronto soccorso per le persone che hanno problemi cardiaci. Una situazione che si è resa necessaria a causa della sostituzione di un angografo e che, fino al 7 maggio, sarà in vigore h 24, mente dal 7 maggio al 31 agosto i ricoveri saranno possibili dalle 18 alle 7 del mattino.
“L’ospedale Galliera deve sostituire un angiografo e come conseguenza – dichiarano Sergio Rossetti, Valter Ferrando e Giovanni Lunardon, consiglieri Pd in Regione Liguria – il pronto soccorso chiude le porte fino ad agosto a chi ha subito un infarto o è affetto da altre patologie cardiologiche. Una decisione sorprendente e grave”.
Da qunl’attacco alla azienda sanitaria della Regone, Alisa, e all’assessore alla Sanita, Sonia Viale. “Stupisce che nessuno ne sapesse niente – spiegano Né l’azienda Alisa, né il suo direttore dottor Locatelli, né la Regione, né gli altri ospedali. L’assessore Viale dice che va tutto bene. Il direttor Locatelli, interrogato a proposito di quest’ultimo caso del pronto soccorso del Galliera chiuso ai cardiopatici, afferma: Forse si potevano trovare altre soluzioni. Faccio gli scongiuri e mi auguro che gli ospedali San Martino e Sampierdarena reggano”.
Secondo i consiglieri del Pd, infatti, Alisa, attraverso il dipartimento interaziendale che dovrebbe prevedere i problemi, organizzare le risposte e ridurre i rischi per i cittadini: “Si regge sugli scongiuri del suo direttore, ma è Locatelli che deve garantire a un cittadino che sta male una risposta immediata e sicura. I suoi scongiuri sono angoscianti e umilianti, perché il più importante dirigente della sanità in Liguria risponde in modo irrazionale alle emergenze sanitarie, sperando che non accada niente di irreparabile al Galliera e che non si aggravi ulteriormente la situazione già critica dei pronto soccorsi”.
La preoccupazione, infatti, è che la situazione del Galliera possa portare a inevitabili ricadute su tutto il sistema, dei Pronti Soccorso. “Già durante il disastro delle code natalizie avevamo denunciato il malfunzionamento del dipartimento delle emergenze – concludono i tre consiglieri – l’assessore Viale chiarisca a cosa serve Alisa e perché non funziona. Soprattutto venga in Consiglio a dire cosa prevede per la sicurezza dei cittadini oltre agli scongiuri del suo mentore Locatelli”.