Genova. I destini di Cornigliano tornano in consiglio comunale, grazie alla mozione presentata dal consigliere del Movimento 5 Stelle Fabio Ceraudo che ha depositato un testo per far votare all’assemblea la “conferma di validità dell’accordo di programma sulla riqualificazione delle ex aree industriali del quartiere”.
Una mozione che impegna la giunta Bucci a decidere chiaramente se rispettare, o meno, quanto fu deciso nel 2005: destinare le aree oramai orfane delle industrie dei tempi che furono alla riqualificazione urbana e ambientale, con progetti destinati esclusivamente alla popolazione.
Nel testo della mozione non vengono mai citati i depositi costieri di prodotti petrolchimici, ma la loro presenza è sottesa praticamente a ogni riga: l’impegnativa, infatti, comprende un capoverso in cui si esclude l’istallazione di nuovi impianti a rischio di incidente rilevante e ad alto impatto ambientale. Quindi niente depositi, né ora né mai.
Quello che si preannuncia è quindi un vero e proprio voto politico sul futuro di Cornigliano, da mesi sul baratro di una riconversione industriale assolutamente non gradita alla popolazione che nelle scorse settimane ha più volte manifestato contro questa eventualità. Chi vota contro, vota contro i cittadini e un futuro sostenibile.
Non solo. In sala rossa la mozione potrebbe portare qualche serio problema alla maggioranza. Secondo indiscrezioni Fratelli d’Italia sarebbe pronta a votare a favore della mozione del M5s (Negli ultimi mesi, per esempio, il consigliere tricolore Valeriano Vacalebre si è fortemente impegnato per evitare nuovi profili industriali nella sua Cornigliano, per cui un testo del genere, potrebbe trovare l’appoggio del partito).
Nel conto dei voti a favore del testo dei pentastellati potrebbe finire anche il voto del leghista Amorfini, che pubblicamente si è schierato contro l’ipotesi. E se le altre opposizioni cogliessero la palla al balzo, matematica alla mano, si potrebbe arrivare alla approvazione del testo che, almeno sulla carta, renderebbe meno percorribile la strada alle ex aree Ilva per il ricollocamento di Carmagnani e Superba. D’altronde più volte il sindaco Marco Bucci (cui invece piace molto l’opzione ex Ilva) ha affermato che sulle grandi scelte il consiglio comunale deve potersi prendere le proprie responsabilità e che egli stesso è pronto ad accettare i verdetti che escano dalla discussione in aula.
“Ci preoccupa molto anche la questione lavorativa – ha spiegato il pentastellato Ceraudo – per cui abbiamo elaborato, grazie all’architetto Giovanni Spalla un progetto che parte dallo spostamento della diga per poter ricollocare certi impianti lontano dalla città, in una zona sicura. Nessuno deve più vivere convivendo con rischi industriali”.
Se la mozione passasse, quindi, quali saranno gli scenari futuri per i depositi costieri? Il sindaco Marco Bucci fin dai primi giorni del suo mandato ha dichiarato che si sarebbe trovata una soluzione a breve giro, avendo promesso di spostare gli impianti da Multedo; poi ai sampierdarenesi aveva giurato: “No impianti sotto la Lanterna”. Quello di martedì prossimo potrebbe essere veramente un voto “a rischio di incidente rilevante” per la giunta Bucci.