Genova. Mai come oggi hanno deciso di scendere in piazza, loro che lo fanno con un’ora di silenzio dall’11 settembre 2001, per dire no alla guerra. I pacifisti genovesi si sono riuniti in piazza De Ferrari, alle 18, oggi, a poche ore dalla notizia dei bombardamenti Usa-Francia-Gran Bretagna in Siria. Un presidio che ha avuto luogo nonostante la concomitanza con il più leggero flash mob organizzato per Euroflora.
“Attacco Usa contro la Siria – scrivono in un comunicato – ancora una volta gli Usa “esportano la democrazia”: come in Afghanistan (il pretesto quella volta fu la caccia a Bin Laden, successivamente trovato e linciato in Pakistan); come in Iraq ( pretesto: le armi di distruzione di massa attribuite a Saddam Hussein ed in realtà inesistenti); come in tutte le altre occasioni, lontane o recenti, in cui gli Stati uniti hanno deciso di ricordare al mondo di volerne essere i padroni”.
L’Italia, con il premier Gentiloni, ha confermato il supporto alle iniziative contro la diffusione delle armi chimiche ma ha negato l’utilizzo delle basi italiane agli americani. “Non è possibile che dei bombardamenti alla Siria partano dal nostro territorio”, ha detto. Tuttavia i pacifisti parlano anche al governo italiano. “Con o senza un governo, l’Italia è già direttamente coinvolta in questo conflitto: in questi giorni aerei da ricognizione sono già partiti da Sigonella, Sicilia; da decenni ampie porzioni di territorio italiano sono basi USA (e stoccano ordigni atomici)”. All’iniziativa ha aderito Potere al Popolo.