Genova. Edoardo Rixi, assessore regionale allo Sviluppo economico fino a un paio di settimane fa, poi eletto deputato alle ultime politiche, interviene sul tema del gioco d’azzardo, alla luce del presidio dei sindacati questa mattina in consiglio regionale contro la proroga della legge che disciplina, tra l’altro, le possibilità di ospitare slot machine all’interno di esercizi commerciali.
“Da quando il centrodestra è al governo della Regione Liguria – dice – il numero delle slot in esercizio sul territorio è passato dalle oltre diecimila di luglio 2015 alle circa settemila al 30 aprile 2018. Il disegno di legge elaborato dalla giunta ligure recepisce la normativa nazionale, condivisa in conferenza Stato Regioni in modo bipartisan, e prevede il dimezzamento progressivo delle slot entro due anni. Alla luce di tutto questo, non è accettabile che vengano condotte guerre ‘sante’, puramente ideologiche, sulla pelle di bar e tabaccai, piccoli imprenditori commerciali, che vengono equiparati alla stregua di delinquenti o lobbisti con chissà quale interesse, se non quello dettato dalla propria sopravvivenza e dal mantenimento di alcune migliaia di dipendenti in Liguria”.
Rixi, oggi è vicecapogruppo della Lega alla Camera dei deputati e segretario della Lega in Liguria, e sottolinea la posizione del partito: “Come Lega abbiamo proposte precise per meglio regolamentare il gioco lecito a partire dall’introduzione del chip e dell’utilizzo del codice fiscale per le slot, che consentirebbe di stroncare il gioco dei minori e dei soggetti a rischio ludopatia. Inoltre, siamo per togliere le licenze a onlus, associazioni riferibili all’ambito sociale e dello sport, che non devono detenere slot nei propri locali, e per avviare una fattiva collaborazione con la Guardia di finanza per fare emergere l’illegalità e chiudere le sale abusive, gestite dalla criminalità. Con l’introduzione della Flat tax al 15% sicuramente molti piccoli commercianti sarebbero anche disincentivati a tenere nel proprio negozio una slot”.
Intanto anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (nel video) è intervenuto per spiegare che “La proposta di legge tiene conto dell’intesa raggiunta nella conferenza Stato-Regioni, non concede nulla di più, nulla di meno”.