Polemiche

Arcigay: “Bene anche senza patrocinio, il Gay Pride non deve dimostrare di essere normale”

E rilancia: "la partecipazione dovrà essere più forte ed espressiva"

gay pride
Foto d'archivio

Genova. Continuano le polemiche sul mancato patrocinio per il Gay Pride da parte del Comune di Genova. Dopo il niet di Marco Bucci, Arci Gay torna sul caso, rilanciando.

Secondo Claudio Tosi, fresco di conferma alla presidenza di Arcigay Genova, il patrocinio non è poi così importante: “Con o senza basta che sia un Pride vero – si legge in un comunicato stampa – prendiamo le distanze da qualsiasi volontaà di moderare le forme di espressione della manifestazione”.

Secondo la sezione genovese di Arcigay, che “nonostante non sia nell’organizzazione del Pride comunque non può non avere uno sguardo su quanto sta accadendo”, la manifestazione dovrà essere il più libera possibile, “nel rispetto di tutti e tutte e nel rispetto della legge.Il Gay Pride non deve dimostrare a nessuno di essere normale e accettabile!”.

E poi rilancia; visto le dichiarazioni del sindaco Marco Bucci, che sostanzialmente “metteva alla prova” la manifestazione, in virtù di una non meglio quantificata fetta di popolazione che aveva dimostrato la contrarietà alla cosa “via mail”, Arcigay lancia la sfida: “Proprio a causa di queste discussioni, la partecipazione di Arcigay alla parata sarà, se possibile, più forte ed espressiva”.

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