Genova. Errore materiale in sentenza, “error calami” secondo il linguaggio giuridico e così l’ex assessore comunale alla protezione civile Francesco Scidone e il dirigente Gianfranco Delponte vedono improvvisamente le loro pene in appello di nuovo raddoppiate con solo uno sconto di pena di un mese rispetto alla condanna in primo grado.
Anche loro quindi, in caso di conferma della condanna in Cassazione, rischiano il carcere. Esattamente come l’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi, a cui la seconda sezione della corte di appello di Genova aveva confermato la condanna a 5 anni di reclusione.
La comunicazione, arrivata come una doccia gelida ai legali di Scidone e Delponte (rispettivamente Andrea Testasecca e Romano Raimondo) nei giorni scorsi spiega che l’errore è dovuto al riconteggio della pena con un piccolo sconto “è fatto riferimento al capo di imputazione sub 1 anziché al capo di imputazione sub 2”.
Secondo il nuovo riconteggio Scidone viene condannato in appello a 4 anni e otto mesi (e non a 2 anni e 10 mesi come era stato calcolato) mentre Delponte a 4 anni e quattro mesi di carcere (e non a 2 anni e 9 mesi), entrambi per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e falso.
Per illustrare alle parti l’errore commesso il presidente Giuseppe Diomeda ha fissato un’udienza in camera di consiglio fissata per l’8 maggio alle 12.
Gli avvocati dei due imputati ovviamente annunciano battaglia. Scontato il ricorso in Cassazione sul punto.