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Via i richiedenti asilo entro fine anno, la palazzina Ex Q8 diverrà la “Casa del donatore di sangue”

Presentato il progetto lanciato dalle associazioni Fidas e Avis, per il quale dovranno trovare 2 milioni di finanziamenti. Il Comune mette a disposizione l'edificio alla Foce

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Genova. Non è un progetto che sarà realizzato domani, ma quando esisterà, sarà il primo e unico in Italia. Nella palazzina cosiddetta “Ex Q8”, vicino all’imbocco della soprelevata alla Foce, potrà essere realizzata una “casa del donatore” destinata a tutti di donatori di sangue presenti sul territorio metropolitano di Genova.

Il progetto, per cui servirebbero circa 2 milioni di euro (che saranno raccolti tra bandi, donazioni e finanziamenti dalle associazioni Fidas e Avis), potrà essere realizzato grazie al fatto che il Comune metterà a disposizione l’edificio che però, al momento, ospita una cinquantina di richiedenti asilo. “Abbiamo già lavorato a un accordo con la prefettura – spiega il sindaco di Genova Marco Bucci – ed entro fine anno, con una nuova gara per l’assegnazione dei servizi di accoglienza, quei giovani potranno essere spostati altrove”. Non a Genova, ma sul territorio della Città metropolitana.

La “palazzina del donatore” prevede la costituzione di un’unità di raccolta sangue e plasma con 12 postazioni di prelievo. A completare la struttura, oltre agli spazi destinati alle due associazioni per l’accoglienza e il ristoro dei donatori, troveranno sede gli uffici delle due associazioni, un auditorium e, se gli spazi lo permetteranno, un centro congressi. A margine della struttura vi sarà un’area parcheggio auto destinato ai donatori.

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Alla presentazione nel salone di rappresentanza di palazzo Tursi, questa mattina, c’erano anche Emanuele Russo e Rita Careddu, rispettivamente presidenti di Fidas e Avis Genova, che rappresentano due tra le più importanti realtà presenti nel settore no profit sul territorio nazionale, con oltre 1 milione e 900 mila iscritti su base nazionale.

“L’obiettivo – spiegano è quello di consentire ai donatori di dare vita al prezioso gesto della donazione di sangue in un ambiente confortevole e all’avanguardia dal punto di vista tecnico e sanitario”.

L’edificio ex Q8, essendo “edificio storico” è protetto dai vincoli della Sovrintendenza e il progetto della casa del donatore dovrà quindi essere vagliato. Dopo l’eventuale approvazione, il completamento dei lavoro di ristrutturazione è previsto in 36-42 mesi.

Intanto la consigliera comunale di Forza Italia Lilli Lauro lancia un’idea: “La creazione dell’addetto alle pubbliche relazioni ‘pro donazione’ – dice – con cui si potrebbe, attraverso strade innovative e creative, spingere i ragazzi a donare il sangue. Né più né meno della stessa figura che opera per promuovere le discoteche, il PR potrebbe essere strategico perché la sensibilizzazione da sola non basta, bisogna fare scelte più efficaci per attrarre potenziali donatori. E’ necessario rinnovarsi e costruire nuovi stimoli intorno a un gesto prezioso e determinante per salvare una vita”.

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