Genova. Continuano le polemiche interne al Partito Democratico, anche se in questo caso non sono facilmente definibili come “stracci” che volano in casa, visto che al centro della vicenda c’è chi da quella casa se n’è andato sbattendo la porta.
L’addio di Simone Regazzoni al Partito Democrativo, annunciato nei giorni, aveva fatto discutere anche se non erano arrivate dichiarazioni ufficiali da parte della dirigenza ligure. Oggi arriva la dichiarazione di Maurizio Avvenente, giovane dem, iscrittosi al Pd poco prima dell’ultima campagna elettorale, per la quale ha collaborato nello staff al supporto di Pippo Rossetti.
“Parlo a titolo esclusivamente personale, proprio come ha sempre fatto lui al solo scopo di denigrare il partito per tanti mesi, anche in piena campagna elettorale, e ci tengo a raccontare quanto nervoso io mi sia fatto – scrive Avvenente – a partecipare all’ultima campagna elettorale dovendo convivere con questo personaggio che per amor della propria vanità e per aspirazione del proprio successo, non lasciasse passare giorno senza tirare una stilettata alla propria forza politica”
Ma la critica continua: “Numerosi sono stati infatti i post in cui il Regazzoni gettava fango sulle scelte locali e nazionali del PD, finendo talvolta anche per plaudere a certe decisioni prese dalla giunta comunale come ad esempio i separatori messi in piazza banchi per impedire ai senza tetto di sostare o la schedatura preventiva ai più poveri che io, come qualsiasi altro ragazzo DI SINISTRA, non possa che ritenere quanto meno fortemente discutibili”.
Secondo Maurizio Avvenente il Pd esce “esce enormemente rafforzato e più coeso da questa auto esclusione”: “L’unico rammarico, e tocca su questo tema dargli ragione, è che il partito non abbia avuto i > per costringerlo a lasciare. Se n’è andato di sua spontanea volontà e per certi versi è quasi un peccato. Voglio comunque augurargli di continuare a fare politica, e mi dico pienamente certo del fatto che saprebbe farsi accogliere benissimo nella destra”.
La nota stampa si conclude con un appello lanciato alla dirigenza e agli iscritti: “Auspico fortemente l’elezione in segreteria di personalità forti e ben radicate sul territorio, che siano operai, lavoratori, insegnanti, insomma persone che conoscano il lavoro manuale, il lavoro VERO. Perché forse è proprio la troppa filosofia, anche quella “pop”, ad aver rovinato questo partito”.
Il PD di Genova esce enormemente rafforzato e più coeso da questa auto esclusione, e sono certo che si tornerà finalmente a fare qualcosa di sinistra, ed auspico fortemente l’elezione in segreteria di personalità forti e ben radicate sul territorio, che siano operai, lavoratori, insegnanti, insomma persone che conoscano il lavoro manuale, il lavoro VERO.
Perché forse è proprio la troppa filosofia, anche quella “pop”, ad aver rovinato questo partito.
Maurizio Avvenente